SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCO SAYA
Marco Saya – Murales--Edizioni L’Arca Felice – Salerno – 2018 – pag. 39---con all’interno Un viaggio a Parigi diario visivo e fuori testo la litografia Angelo guerriero, lavori entrambi di Marco Vecchio.
Marco Saya è nato a Buenos Aires il 3 aprile 1953. Dal ’63 risiede a Milano. Musicista jazz e scrittore. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Bambole di cera (2000), Raccontarsi (2002), 4-poets (2003), Noi, atomi alla ricerca di un nucleo (2005) e Situazione temporanea (2009). È presente in diverse antologie e ha riportato significativi risultati in vari concorsi di poesia.
Murales è una plaquette illustrata da immagini in bianco e nero, che risulta, per questo, alla fruizione del lettore, come un connubio tra poesia e arti figurative e, per questa ragione, potrebbe essere considerata un ipertesto pur nella sua brevità.
Il libro è il trentesimo della collana di arte - poesia “Coincidenze” diretta da Mario Fresa.
L’opera viene proposta da 1 a 199 esemplari agli amatori ed è strutturata in due sezioni Divagazioni e Murales.
Divagazioni è costituita da venti componimenti, mentre la scansione eponima contiene una sola poesia divisa in vari segmenti.
Tutte le parti della raccolta sono senza titolo, procedono in lunga ed ininterrotta sequenza e iniziano con la lettera minuscola elemento che farebbe credere nell’intenzione dell’autore di creare un’arcana provenienza a partire dall’incipit di ogni brano.
In realtà l’opera in toto potrebbe essere considerata come l’assemblaggio di diversi frammenti disposti spesso senza un filo conduttore coerente.
C’è una vena epigrammatica in tutte le poesie dell’opera, che hanno pure un aspetto assertivo nella loro parvenza aforismatica.
Una ricerca voluta e consapevole del nonsense pare essere la prima impressione che si prova leggendo queste forme concentrate nelle quali i versi, procedendo per accumulo, producono visioni che sfiorano l’anarchico e l’alogico con la loro forte carica icastica di sospensione e mistero.
I componimenti si sdipanano scattanti e leggeri e per la loro forte tensione espressiva ogni singola poesia, come dal titolo, potrebbe essere considerata come il contenuto delle parole scritte in un murales che è in realtà un dipinto su una parete o un soffitto in muratura.
È dunque palese la sovrapposizione e l’intersecazione dei piani espressivi come sopra si affermava.
Una poetica tout-court antilirica e anti elegiaca è quella espressa da Saya in questo libretto le cui immagini interne unite ai testi creano una forte aurea di magia.
Da notare che la parte eponima composta da tredici frammenti possiede nel suo svolgersi una sua vaga logica coerenza, una consequenzialità.
Nella suddetta all’inizio, in quella che potrebbe considerarsi una prima strofa, vengono dette quattro mura imbrattate/ nel proseguo della via. / maledetta congiunzione/ del diritto con il rovescio/ si attarda o si approssima//.
Basta leggere questi sintagmi per renderci conto della forza provocatoria del poiein di Marco Saya che trova una sintonia anche con la policroma e brillante litografia di Marco Vecchio che correda il volumetto che rappresenta sì un angelo, ma un angelo guerriero.
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Raffaele Piazza
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