Ondivaghe maceri parole
quando ti rigiri tra le lenzuola
-ondivaghe maceri parole
dove latita il cuore-
somigli al gabbiano ferito
che solo in sogno ritrova
il suo mare - la vita altra
*
Sprazzi di luce
non riesco a saziarmi di Te
penetri nella
mia vitrea solitudine
con sprazzi di luce come
attraverso una smagliatura
*
Angelo della luce
adagiati creatura del sogno
sulla curva del nostro abbandono
la lontananza è ferita insanabile
un cielo d'astri divelti
e tu balsamo sei
-tu orifiamma tu altezza
sognato stargate-
dove voce insanguinata c'inchioda
dalla caduta
*
Fonèma
insufflato dal dio
passa come un vento di mare
il ricercato fonèma
che nel sogno dispiega le ali
di scintillante bellezza
*
Come nella prima luce
si è
legati al cordone del sogno
quello viscerale - che ci vede
come nella prima luce
destare in noi l'angelo
svogliato - lasciare si schiuda
il fiore dell'anelito
in un canto - che abbracci
la sacralità della vita
*
FELICE SERINO -
*
Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino.
Copiosa la sua produzione letteraria (raccolte di poesia: da “Il dio-boomerang” del 1978 a “Lo sguardo velato” del 2018); ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici. E’ stato tradotto in otto lingue.
Intensa anche la sua attività redazionale. Gestisce vari blog e siti.
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