lunedì 17 settembre 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE PIAZZA

MIRTA - Raffaele Piazza

"Anima di luna, tu Mirta", con quest'apertura e bellissima immagine che dà subito un'intensa sensazione d'irraggiungibilità, torniamo all'incontro insieme evanescente e fortissimo di Raffaele con l'amica scomparsa.
Ormai volato via il suo corpo nel salto supreme, "tu sei volata dal terzo piano della Reggia e hai aperto in me la ferita", è ormai alla sua anima che parla il poeta. Non si rassegna di averla persa per sempre - in un certo modo la rimprovera per questo atto che si potrebbe quasi definire come un tradimento incomprensibile -, e si rifiuta di tagliare il cordone che li legava. Così non smette di dialogare con lei attraverso i ricordi, alternativamente belli e dolorosi. Le acque del mare nel quale nuotavano felici sono diventate "acque del cielo", "fiume del paradiso".
Infinita la pena del poeta per la perdita dell'amica "senza peccati", "ancora così bruna e così donna", l'"unica amica nella ressa dei giorni quando mi traevi da tutti della vita i labirinti".
Torna ancora e ancora alla memoria, "dolce e ridente, sinuosa e sensuale", e sono momenti belli di felicità che neanche "il nulla" potrà cancellare, perché "sei viva più di prima". Ma questo tuo essere "dolce e ridente", chi sa cosa copriva e nascondeva, chi sa quali tormenti segreti hanno provocato questa "tua scelta di dolore"? Conosciamo mai veramente le persone che amiamo? Quali segreti si celano nelle pieghe della loro anima, che non siamo stati e non saremo mai capaci di intuire, percepire, lenire?
Particolare "l'amicizia uomo donna", "fiore raro" e tanto più prezioso. Mi hai lasciato partendo, sembra dire Raffaele a Mirta, l'amarezza e la pena, ma anche la bellezza dei ricordi, quando "giocavamo con le poesie". "ora non possiamo più giocare". Al poeta che oscilla tra questi due poli senza tregua, di più sono rimasti il dolore della perdita, la nostalgia profonda e la mancanza, negata, "perché ti sento ora più vicina di quando mangiavamo insieme". "Sento che adesso sei felice... senza peccati e mi apri alla gioia il varco."
Riuscirà mai, il poeta, se non a dimenticare, a ritrovare la serenità ?
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Edith Dzieduszycka

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