sabato 13 ottobre 2018

POESIA = MARINA PIZZI


DA : " L'ABBECEDARIO IN GOLA"

2018-


1.
Ingrigisce la rosa purpurea
Prende vigore la paura
L’insania balorda della lurida
Sconfitta d’indirizzo.
A me non resta che il panico gemello
L’ilarità contesa da ladroni
Sirenetti di spiagge senza dune di giglio.
Gerundio epocale perdere gli anni
Le elemosine perpetue dell’attesa
Quando si muore lentamente singoli.
Vetuste entità quest’avvenire
Liso. Panico strenuo nudo attendere
L’arringa della difesa
Ma ormai è tardissimo.
Festività conserte l’esercito in morte.
2.
Ho perso il viaggio strette ore
Tremendi astucci tutte le tane
Crepuscolari. Scolari solari
Le ali degli stinchi quando
Brevettano giochi fasti poveri
Con giocattoli casalinghi la vita
Ai rottami. Avevo gli orizzonti
Sulla nuca alberghiera per l’uso
Della calca di gioia e la bufera nulla.
Al vento ho certo lo pseudonimo
Tanto per il valore cortese
Di sillabare la notte lunga già lunga
Grafico d’inedia sopportare il giorno.
Ho ottenuto un permesso da apolide
Per rinfrescare la luna cadente
E la fantesca credula di dio.
3.
Al termine il giramondo
Si girò sul fianco
E tracannò di rantoli.
4.
Periferia dello sguardo
Terminano gli anni
Il letto la bara di ogni notte
Nel baratro del pendolo che oscilla
Quale dirupo apprendere di assioma.
Compleanno anziano ogni poeta
Zattera il rimedio di andarsene
Curvi viali le rendite di zero.
I tulipani lirici battezzano
Le cornucopie pallide e malate
Letargiche nutrici oasi del nulla.
Gimcane di amanti perdere l’amore
Oasi di sale chiudersi blasfemi
Dentro le rotte frigide del pane
Azzimo.
**
MARINA PIZZI
*
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MARINA PIZZI ( 1955 ) Ha pubblicato i libri Il giornale dell'esule (Crocetti, 1986), Gli angioli patrioti (Crocetti, 1988),
Acquerugiole (Crocetti, 1990), Darsene il respiro (Fondazione Corrente, 1993: pubblicazione del
Premio), La devozione di stare (Anterem, 1994: Premio Lorenzo Montano), Le arsure (LietoColle,
2004), L'acciuga della sera i fuochi della tara (Luca Pensa, 2006), Dallo stesso altrove (La Camera
Verde, 2008, selezione), L’inchino del predone (Blu di Prussia, 2009), Il solicello del basto
(Fermenti, 2010), Ricette del sottopiatto (Besa, 2011) Un gerundio di venia (Oèdipus, 2012), La
giostra della lingua il suolo d’algebra (Edizioni Smasher, 2012); Cantico di stasi (Cantarena, 2013:
edizione parziale), Segnacoli di mendicità (CFR, 2014); Plettro di compieta (LietoColle, 2015);
Cantico di stasi (Oèdipus, 2016: edizione definitiva), Declini (Macabor, 2017), Miserere asfalto
(Afasie dell’attitudine, 2007-2017 ) (La linea dell’Equatore, 2017, selezione). Miserere asfalto
(Afasie dell’attitudine, 2007-2018) (Terre d’Ulivi, 2018.)
In formato digitale, on line, ha pubblicato - interamente o parzialmente - le raccolte La passione
della fine, Intimità delle lontananze, Dissesti per il tramonto, Una camera di conforto, Sconforti di
consorte, Brindisi e cipressi, Sorprese del pane nero, Staffetta irenica, Il solicello del basto, Sotto le
ghiande delle querce, Pecca di espianto, Arsenici, Rughe d'inserviente, Ricette del sottopiatto,
Dallo stesso altrove, Miserere asfalto (afasie dell'attitudine), Declini, Esecuzioni, Davanzali di
pietà, L’eremo del foglio, L’inchino del predone, Il sonno della ruggine, L’invadenza del relitto,
Vigilia di sorpasso, Il cantiere delle parvenze, Soqquadri del pane vieto, Cantico di stasi, La cena
del verbo, Estinzione di chiarìa, Il vestitino bizantino, L'alba del penitenziario. Il penitenziario
dell'alba.
Nel 2004 e nel 2005 la rivista di poesia on line “Vico Acitillo 124-Poetry Wave. Electronic Center
of Arts”, coordinata da Emilio Piccolo (1951-2012), ha nominato Marina Pizzi poeta dell’anno. Fa
parte - insieme a Massimo Bacigalupo, Milo De Angelis, Franco Loi, Tomas Tranströmer, Derek
Walcott e altri autori - del Comitato di redazione della rivista internazionale Poesia. È redattrice del
litblog collettivo "La poesia e lo spirito" e collabora con il portale di cultura “Tellusfolio”. Ha
lavorato presso la Biblioteca di Area umanistica Giorgio Petrocchi dell'Università degli studi Roma
Tre. È stata tradotta in persiano, inglese e tedesco.

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