“Ultima pagina”
Nei giorni che nascondono vecchiezza
declino il calendario per sottrarre pensieri.
Il turbinio di novembre ebbe un attimo breve
nella tua mascella , sfregiando la pelle,
mentre io sfogliavo l’ultima pagina bianca
che impediva alle ciglia l’accento di possibili carezze.
Il marmo ti rapisce rimpiangendo le ultime scelte
tra gli squarci di un lembo intorpidito
e gli incanti imprigionati alle mie sere.
Pallida sulla veglia hai divorato inganni
per dissipare riflessi e lontananze,
o reinventare il sangue raggrumito
tra la brezza che imporpora la sera.
Io ricompongo memorie in un libro
che potrebbe tradurre lo spazio angusto
della tua dimora.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
Lirica nostalgica e venata di foglioline amare. Personalmente ho molto apprezzato la declinazione del calendario quale sorta di antesignano scacciapensieri (per chi ricorda questi ultimi) e l'atto crudo del "divorare inganni per dissipare riflessi e lontananze", quasi un rituale metaforicamente tribale per ricongiungere atomi il cui legame sembrerebbe ormai essersi irrimediabilmente dissipato nello spazio vuoto. Complimenti.
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