"L’altra faccia del delitto"
Di là si è consumato un delitto,
è accaduto nel vagone letto,
fuori cade la neve che non c’è più,
dicono sia la neve d’altri tempi.
Ci sono tutti, dal capo treno al macchinista,
il morto era eccellente, nome senza soprannome.
C’è un investigatore, ci sono sempre,
al posto giusto al momento giusto.
Il treno è fermo da ore, così le nostre vite,
uno è il morto, gli altri i soliti sospetti.
La scena del crimine è scena già vista,
raccolte le prove si passa ai testimoni,
fatte le ipotesi si arriva alle conclusioni.
Un colpevole ci vuole, lo pretende il galateo.
Lo scopriranno, l’omino investigante
non fallisce, l’ordine va ricostituito.
Tutti in attesa di sapere, noi spettiamo e basta.
Non siamo passeggeri, noi oltre la pagina,
sull’Orient Express ci lavoriamo.
Non mi importa del movente,
non mi interessa dei rancori,
indifferente all’arma del delitto,
la deduzione mi infastidisce e i veleni
li respiro giorno dopo giorno.
Faccio il caffè, servo ai tavoli, lavo i piatti.
La mia vita non è meno ricca del morto eccellente.
Ho un amore a casa, un sogno da realizzare,
e un angolo di nuova svolta.
Il morto giace, si diano pace gli altri.
Risparmia un altro delitto al lettore,
liberaci dalla distrazione,
sfinisci l’intrattenimento,
ascolta chi lavora, ama e non dispera.
*
Emiliano Ventura
Nessun commento:
Posta un commento