Agostina Spagnuolo : “Il tempo giusto” – Ed.Controluna 2018 – pagg. 72 - € 9,90
Il rapporto tra la melodia di un verso sbrigliato da ogni condizionamento metrico e la euritmica misura della consonanza si propone in questa raccolta di poesie con l’azzardo degli scarti, che pretendono sempre armonia e pluralità di vicinanze, quasi intensità che si eleva dal sentimento e dal sussurro. La tensione della parola, all’occhio e all’orecchio del lettore, si rifrange in tanti riflessi, che sono i versi e le pagine del libro. Il poeta continua a scrivere e a parlare: ma la sensazione, ancora una volta, è quella di un ardente e rigoroso autodafé, come un rito sacrificale in cui suono e senso ardono mescolati insieme, «trasmigrammo col pensiero/ tra voli di farfalle,/ un’altra pagina osammo/ a piedi nudi/ sul tappeto incolto/ del libro della vita.». Domina il sentimento potente e incontrastato di un gorgo dal quale non potere e non volere sfuggire, in alcune riprese che dal ripetersi di una foto sbiadita giungono al sorriso in bianco e nero del fuori campo.
“Agostina Spagnuolo è infatti una poetessa della speranza e della centralità del sogno in un mondo – scrive Giuseppe Cerbino nella prefazione- caratterizzato tutto da forme devastanti di spersonalizzazione controllate dal mondo turbocapitalistico dove abbiamo perso le nostre sembianze di esseri umani”. Ed è per questa sua aspirazione che “La musica di fondo tenta/ di condurmi ad altri spazi./ Io sono e non sono: / in bilico tra pensieri astratti/ e il carrello da colmare.”
Un dialogo serrato che sembra non interrompersi, alimentato dall’illusione e in contemporanea dalla fede che tiene viva la metafora.
ANTONIO SPAGNUOLO
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