giovedì 2 maggio 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = DOMENICO CIPRIANO

Domenico Cipriano – Il centro del mondo-- Ed. Transeuropa – Massa – 2019 – pag. 128 - € 18.00

Domenico Cipriano, Guardia Lombardi (1970). Ha pubblicato in poesia le seguenti raccolte: Il continente perso, 2000, L’enigma della macchina per cucire, 2008, Novembre, 2010, e November, 2015. Inoltre ha realizzato il CD di jazz-poetry J Phard – Le note richiamano versi, 2004 e dal 2010 guida la formazione “Elettropercutromba”.

"Il centro del mondo", la raccolta che prendiamo in considerazione i questi sede, è un testo composito architettonicamente ed è scandito nelle seguenti sezioni: Le stanze nascoste, Irpinia metafisica, Città degli occhi, Intermezzo, Natura domestica, Lampioni, A margine, Tre momenti per N.
Il volume presenta una postfazione di Maurizio Cucchi molto esauriente e ricca di acribia.
La poetica di Domenico Cipriano che si svela in questo libro sorprendente vede come nucleo generatore un io – poetante molto autocentrato che tuttavia ha la capacità di aprirsi alla realtà del mondo nel suo relazionarsi con essa, e, come scrive Cucchi nella postfazione, Il centro del mondo è un testo di pensiero attivo, che matura nella realtà di un’osservazione sempre aperta e di un’energia forte e opaca; un testo internamente molto ricco di implicazioni, che richiede una perlustrazione attenta, un costante ritorno sui propri passi. E che stabilisce la già chiara identità di un poeta, di un autore capace di praticare una poesia onesta e di non comune spessore.
La parti articolate del libro sono precedute da una poesia senza titolo, l’unica scritta in corsivo e che ha un carattere programmatico.
Nella suddetta composizione una vaga bellezza visionaria serpeggia nelle immagini e il controllo formale è magistrale come sempre in questo autore.
Alto l’incipit: Due colmi pezzi di mondo/ assopiti si guardano, stretti/ alle radici.../. Segue la raffigurazione di un tavolo d’abete che regge il volubile pensiero nel bicchiere svuotato e tutto è pervaso da una fortissima densità metaforica e sinestesica. Nella chiusa si ritrovano i versi sapienziali: il sapere/ che urla dalla voragine produce vertigini/ rende il nostro vivere vergine, in una concezione della conoscenza considerata come un’entità pura.
Un senso di forte stupore pervade i componimenti del Nostro che sono venati da un certo intellettualismo come quando afferma che se apparteniamo, per un istante, a un’altra vita, a un’epoca leggendaria, non ci è dato di sapere dal poco che tracciamo sciogliendo in illusioni le certezze.
Una parola avvertita, acuminata, rarefatta e magica, detta sempre con urgenza, è la cifra distintiva nel poiein di Cipriano nei suoi versi raffinati e ben cesellati nei quali non manca la spinta propulsiva di una vena Liberty.
Anche la tematica della casa connessa inevitabilmente con quella degli affetti familiari è presente quando il poeta afferma che c’è più sacralità nella casa che nella chiesa del paese.
Qui s’insinua la poetica dei luoghi presente costantemente in Domenico e che si evidenzia sempre in modi nuovi.
Centrali le composizioni dedicate all’amatissima figlioletta Sofia descritta con infinita tenerezza e proprio la bambina per il padre affascinato diviene Il centro del mondo.
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Raffaele Piazza

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