mercoledì 31 luglio 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = PATRIZIA RISCICA

Patrizia Riscica : “Andar per versi” – Biblioteca dei leoni- 2018 – pagg. 112 - € 12,00-
L’itinerario multicolore, che la poesia offre al viandante immerso nella meditazione o nella illusione che la meridiana accende di passo in passo, ha tappe ben precise e puntualmente segnate da gesti o da figure che vertiginosamente descrivono traiettorie variegate. Il verso, i versi sono le incisioni che passioni o sentimenti, angosce o illusioni, speranze o incertezze, carezze o inganni, riescono a imprimere nel segmento morbido della nostra vulnerabilità.
Andare oltre il confine, per abbandonarsi alle stelle, alle onde, all’arcobaleno, alle visioni che offre il silenzio, è la traccia che il sogno incide nelle memorie, anche se la realtà ha improvvisi balzi di violenza quotidiana come nell’esemplare duetto dalla pagina 51: “ciao cara, è pronto?/ sono così stanco./ Vorrei ucciderti/ affondare una lama nel tuo cuore,/ infilarci dentro una cannuccia e/ bere tutto il tuo sangue./ Vorrei tagliarti la lingua a pezzetti,/ fare un nodo bello stretto al tuo cazzo e/ con un microtomo tagliarti le palle/ a fettine, si, tutte perfettamente eguali…/ Cosa c’è? Sei così pensierosa./ Non è niente, amore, vieni, è pronto.” Un tocco , questo, che trascina e lascia a bocca aperta, ma il poeta ha molto altro da rivelare : dall’amore che “ rimase/ perché sapeva che/ nonostante i suoi stracci/ i suo buchi, gli strappi e/ i pochi rammendi,/ copriva ancora il corpo/ e scaldava l’anima.” A nel cucire “le ferite più profonde/ che tagliano a pezzi il cuore,/ guarisco ogni scompiglio della mente/ e quell’impulso irrefrenabile a perdersi la vita.”
Scrittura variegata e validamente sostenuta dalla consapevolezza che il vortice delle pulsazioni diviene melodiosamente lo specchio dell’anima , vagabonda nel mondo e peregrina per riflessi attenti a cogliere il segno della propria storia.Forse quello che si chiama atto d'amore è la profonda sofferenza che ogni individuo percepisce scivolando dalla solitudine al dubbio filosofico, dalla paura di perdere il segno del sub conscio all'attesa di una improvvisa rivelazione di frescura.
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Antonio Spagnuolo

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