martedì 20 agosto 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = GERMAIN DROOGENBROODT

Germain Droogenbroodt – Controluce (Traduzione di Tiziana Orrù) - FORMAT puntoacapo – Pasturana (AL) – 2019 – pag. 53 - € 8,50
Germain Droogenbroodt è nato in Belgio nel 1944, vive e lavora dal 1987 ad
Altea in Spagna. È poeta, traduttore, editore e promotore di poesia moderna
internazionale. Ha tradotto dal tedesco, italiano, inglese, francese e castigliano e ha
realizzato adattamenti di poesia cinese, coreana, arabica e persiana.
Agli inizi del 1998 ha dato avvio su Internet al progetto “Conciencia Planetaria”,
con la pubblicazione di poesie scritte da famosi poeti di tutti i continenti, per denunciare
l’inquinamento ambientale e intellettuale.
Ha pubblicato numerose raccolte di poesia. Per il carattere universale della sua
opera – le sue poesie sono state tradotte e pubblicate in sedici lingue – e della sua
personalità, è invitato frequentemente a dare letture e conferenze in diversi paesi del
mondo. In Egitto gli è stato conferito il “Dottorato honoris causa” in letteratura, per i
suoi meriti come poeta, traduttore, e editore di poesia internazionale.
Controluce, la raccolta di poesie del Nostro che prendiamo in considerazione in
questa sede, presenta una nota introduttiva di Luca Benassi esauriente e ricca di acribia.
Il testo non è scandito e per la sua unitarietà stilistica e contenutistica potrebbe
essere definito un poemetto.
I componimenti sono tutti brevi, scabri ed essenziali e ogni pagina del libro
presenta in alto la traduzione di una composizione di Tiziana Orrù e in basso il testo
originale.
La cifra essenziale che pare caratterizzare la poetica di Germain, espressa in
Controluce, pare essere quella di un connubio, un binomio, un’endiadi tra le descrizioni
naturalistiche e la sfera dei sentimenti che sembrano fondersi mirabilmente in tutte le
poesie che costituiscono l’opera producendo effetti stranianti.
Una parola che sa essere magica e piena di stupita malia quella del poeta belga
nella quale si alternano continuamente metafore e sinestesie mirabili in tessuti
linguistici fluidi formalmente e concentratissimi.
Per esemplificare quanto detto finora leggiamo la poesia Itaca che apre la
raccolta e pare avere un carattere programmatico: - “Col papavero dei sogni/ dipinge
il sole un giorno nuovo/ attizza scintille/ sulle cime ocra e gialle dei monti/ spande sul
Mediterraneo/ un fiume d’argento e madreperla/ colora il cielo d’azzurro/ e nubi
bianche/ cancella dalla memoria/ il morbido accrescersi dei ricordi/” -.
Quindi, nel poiein dell’autore, che si potrebbe definire tout-court neo lirico e
tendente alla linearità dell’incanto, si realizza la sintesi tra parole come sogni, memoria
e ricordi con nomi come giorno, monti, Mediterraneo, madreperla e azzurro in
un’affascinante affresco di immagini che hanno una bellezza primeva nella loro
profondissima elementarità.
Pare anche d’intravedere tra le caratteristiche formali e stilistiche dell’opera una
vena elegiaca veramente rara nel panorama odierno della poesia.
Una vena anamorfica sembra caratterizzare i sintagmi, le singole unità minime
nel loro comporsi e disporsi sulla pagina e questa caratteristica s’intona perfettamente
con il titolo della raccolta Controluce parola che in pittura e in fotografia significa
l’effetto che si ottiene quando il soggetto è illuminato da dietro e che ha anche il
significato di luce che modifica quella proveniente da una sorgente luminosa.
Del resto il poeta nomina con urgenza spessissimo la luce che pare essere quella
del sole all’alba e tra le caratteristiche delle sue poesie oltre a quelle della leggerezza,
dell’icasticità e della velocità c’è quella della luminosità che ogni singola unità minima
contestualizzata nel discorso generale pare emanare.
*
Raffaele Piazza

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