Raffaele Ragone : “L’amaro delle noci” – Ed. Guida – 2018 – pagg. 152 - € 12,00
Una poesia piana, delicatamente decantata nelle colorazioni del dettato classico, in cerca di quella musicalità che il verso riesce a ricamare ogni qualvolta incide con energia nella pagina bianca. Il racconto delle scansioni trascorse in compagnia della propria donna si alterna a memorie che insistono tra gli eventi del quotidiano e le voci che sussurrano nel quieto delle stagioni, nella semplicità di un sospiro o nella stretta veemente di un addio.
“Ma se davvero/ puoi, lasciati indietro le sofferenze, già/ che un albero cresce alle mie pene,/ e si tormenta alle sue foglie/ l’amaro liquore delle noci.” Una lama affilata innesta le ore tra gli agguati improvvisi delle incertezze insolite e le luccicanti immagini delle illusioni, pronte a coinvolgere il pensiero natante, così che un abbraccio accende la luce del giorno, per stringere perdutamente il racconto dei colori, o temerariamente tra quattro mura si imbriglia il tempo del dolore per un canto sommesso di un’eterea inconsistenza.
Il verso libero cerca il fondamento del riavvio di una perlustrazione rivolta al mondo interiore, che si manifesta là dove le assonanze ritrovano lo spazio del racconto, fuori da ogni ermetismo, ma ben saldo nel simbolo. La prefazione di Matteo Palumbo è un intervento dall’ampio respiro, nell’intero suo avvolgere lo scandire dei tesi. Molte poesie in questo volume sono in lingua inglese.
ANTONIO SPAGNUOLO
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