Stefano Vitale – Incerto confine--Illustrazioni di Albertina Bollati- Ed.Disegno diverso – 2019 – pag. 65 - € 20,00
Il libro che prendiamo in considerazione in questa sede è stampato in settecento copie numerate delle quali le prime cinquanta contengono un’opera originale di Albertina Bollati.
Le poesie sono precedute dal brano introduttivo di Vittorio Bo intitolato Se alzi un muro pensa a ciò che resta fuori.
Il poiein in Incerto confine è connotato da un tono chiaro e affabulante apparentemente elementare ma intrinsecamente complesso, composito e articolato.
In La paura della gioia ritroviamo la bellissima sinestesia ad ascoltare il suono/ dell’erba crescere lontano.
Il testo non è scandito è per la sua compattezza contenutistica, tematica e semantica potrebbe essere letto come un poemetto.
Le immagini nei componimenti sgorgano le une dalle altre e una natura rarefatta specialmente di tipo vegetale e permeata da un afflato cosmico nell’essere detti il cielo e il mare pervade le composizioni.
Si amalgamano bene i controllati componimenti nell’intersecarsi con le immagini pittoriche nel crearsi una fortissima dose d’ipersegno così che diviene quasi un ipertesto l’opera attraverso le due linee di codice.
Una vena vagamente neolirica è la cifra essenziale della poetica di Vitale che raggiunge in numerosissimi passaggi una forte linearità dell’incanto.
Notevole il ritmo impresso alla parola detta sempre con urgenza che crea una musicalità suadente e sincopata.
Sospensione e una certa magia connotano i dettati linguistici icastici e leggeri.
Un amore creaturale per la vita che sa stupirsi sottende implicitamente i componimenti imbevuti di luce e veloci che trasmettono una capacità di meravigliarsi che ricorda quella che si prova leggendo le poesie di Tagore.
Nelle belle immagini della Bollati s’inseriscono efficacemente scritti tratti dalle poesie che si definiscono con la grafia dell’autore stesso.
Il piacere del testo letto s’intensifica attraverso le belle figure a colori della pittrice.
È detta la condizione umana in L’eco di Paul nei versi restiamo prigionieri dei confini/ qui tracciati avvinti al nostro corso/ poesia nella quale sono inseriti versi di Celan.
Bello il cromatismo delle immagini che sembra dare colore ai componimenti nel fondersi dei livelli espressivi.
C’è una certa tendenza alla fluidità nel versificare di Vitale nell’inverarsi dei versi in lunga ed ininterrotta sequenza, cosa che crea nel lettore stupore.
E sono toccati anche i temi politici e sociali dei fenomeni dei migranti e degli attentati terroristici dell’Isis.
Il tema del confine incerto come dal titolo è ricorrente, confine tra pieno e vuoto, essere e nulla.
Il poeta e la pittrice, intrinsecamente legati, danno vita ad un’opera che è espressione della capacità salvifica della poesia e della pittura e, tra loro, tutte le arti sono sorelle.
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Raffaele Piazza
Grazie a Raffaele Piazza per questa lettura partecipata e viva.
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