“Ansiolitici”
Punzecchio i lombi per non prendere ansiolitici,
sostituisco i ricordi di mia madre
a tempo perso,
fra i detriti delle ore
lambite appena da pagine impossibili.
Alle mie spalle per soffocare il vuoto
un’ombra appena il pensiero,
nell’afasia del video
per lusinghe e sospetti che tornano in un lampo.
I tuoi simboli , tra le piazze barocche ed i dipinti,
scandiscono rattoppi al tuo profilo,
come le ragnatele sospese in primavera,
gonfie di strane illusioni nel gesto di parole
adagiate all’impronta di sorrisi .
Il corpo offerto ha macchie , crittogrammi
che inseguono cadenze
nell’ultimo rifiuto.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
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