Al di là del labirinto – Antologia di arte – poesia---a cura di Antonio Spagnuolo – con disegni di Leonardo da Vinci
Edizioni L’Arca Felice – Salerno – 2010 – pag. 63
Il presente volume antologico racchiude testi poetici di Stelvio Di Spigno, Francesco Iannone, Rossella Luongo, Marisa Papa Ruggiero, Ugo Piscopo, Raffaele Urraro e Giuseppe Vetromile.
Le antologie costituiscono un genere letterario sempre attuale e praticato nel nostro panorama letterario della contemporaneità.
Anche piccoli e raffinati editori pubblicano raccolte antologiche che o sono sottese ad una traccia, un tema comune a tutti i poeti e da approfondire, o non sono soggette a nessuna tematica dando la piena libertà al poeta autore di rappresentare gli esiti della sua creatività.
L’Arca Felice, prestigiosa casa editrice, diretta da Mario Fresa, che vede in catalogo anche il nome di Maurizio Cucchi, oltre a pubblicare plaquette e libri di poesia, coltiva anche il genere dell’antologia con perizia e c’è da notare che, come in questo caso, il singolo volume poetico contiene anche contributi di arte figurativa, come in questo caso i disegni di Leonardo.
Tout-court l’arte nell’arte, dunque, quando Al di là del labirinto, per il sovrapporsi delle due linee di codice, potrebbe essere considerato un ipertesto.
Ad avvalorare il prestigio dell’operazione culturale spicca come curatore di questo volume Antonio Spagnuolo, poeta e critico letterario storico nel panorama non solo italiano della letteratura e della poesia.
Illuminante lo scritto introduttivo dello stesso Spagnuolo che nell’incipit afferma che la scrittura poetica, così come ogni manifestazione artistica che sia di notevole interesse, rompe l’isolamento dell’io ed invita al recupero del tempo, un’alterità che può essere mantenuta dal rapporto, nei confini di una pagina, nei limiti dell’opera, ove suoni e voci allestiscono la scenografia del tempo che trascorre, il suo evolversi in un ritmo incantatorio capace di stordire, il suo declinare in una poesia che stordisce ogni illusione.
Continua Spagnuolo affermando che il poeta ama la vita e le sue moltiplicazioni e non scappa anche quando non si sente corrisposto, in consonanza concettuale con le interferenze dell’altro.
Il poeta è l’uomo delle massime relazioni: piante, alberi, animali, fiori, sassi, mare, terra, cielo, stelle, persone individui, soprattutto intelligenza, fantasia, concetti, idee, intuizioni, per un espandersi della sua capacità evocativa, potenzialmente interattivo nella fruizione.
Voci diverse, età diverse, poetiche diverse, per un confronto che non richieda alcun impegno di selezione, ma offra uno spacco sinuoso del fare poesia oggi.
Perché Al di là del labirinto? Se incontrovertibilmente a livello ontologico, la vita per l’essere umano in generale presenta delle difficoltà che danno scacco alla persona in sé stessa, proprio tramite la poesia si trova il filo d’Arianna per uscire dal labirinto dell’oscurità, della nevrosi e del dolore.
Se il quotidiano di ognuno con il suo faticoso tran tran rappresenta la pesantezza, la pratica della poesia diviene salutare contraltare a questa situazione ed è testimonianza della leggerezza in un salutare elogio e recupero delle radici più profonde della coscienza.
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Raffaele Piazza
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