domenica 7 giugno 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI = MICHELA ZANARELLA

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Michela Zanarella : “La filosofia del sole” – Ed. Ensemble – 2020 – pagg. 58
Un tuffo energico e colorato tra le onde vertiginose della filosofia caratterizza queste poesie incise nella pagina con il tocco accorto e calibrato della “parola”. Anche l’invisibile acquista luminosità tra i riflessi di una luce che incide e che proviene dal sole carezzando figure e paesaggi. Le metafore palleggiano tra i silenzi e le illusioni, tra il sognato e la speranza, rintracciando nel profondo della coscienza quella dimensione metafisica che ogni essere umano conserva nel proprio sub conscio. Come puntuale commento la trascendenza si sofferma nelle ambiguità tra l’assurdo dell’imprevisto e il tangibile del quotidiano.
“A volte serve riprendersi il tempo/ di una scintilla sulla pelle/ l’idea di un bacio che non muore/ per scoprirsi prossimi all’infinito.” Sussurra la poetessa nell’incipit, ricamando in breve qualche segnale di sentimenti sopiti: “Se l’amore è comunione di cielo e terra/ e anime giuste/ allora è fuori dal sudario della carne/ la genesi azzurra/ reminiscenza di chiarore.”
Luce e silenzio, meraviglia e stupore, sole e segnali del destino, riflessi e sangue nelle vene, infinito e verità, sono il ripetersi nei versi del semplice mistero che la poesia riesce a inseguire nel suo lungo e imperituro percorso emozionale.
“Magari non basta esistere/ per un tratto di stagioni per dire – ho vissuto –/ forse serve incontrare il cielo in terra/ e l’amore che trasuda dalla morte/ forse serve spingere l’anima addosso all’invisibile/ senza fingere che aprire gli occhi sia l’inizio.”
Il modello plasmato dal pensiero si manifesta in piena regola, nella fervida immaginazione del dettato e riordina proiezioni in perfetta sospensione tra realtà e fantasia.
Il verso, dal ritmo cadenzato e musicale, riesce a realizzare la simbiotica fusione degli angoli remoti con il desiderio di esprimersi. Un effetto estetico che rende leggibili riferimenti emblematici ed aperture degli slanci contemplativi.
Quale sarà la verità “che nasce dal respiro delle cose/ assomiglia al silenzio delle foglie”?
ANTONIO SPAGNUOLO

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