giovedì 4 giugno 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI = ORONZO LIUZZI

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Oronzo Liuzzi : “Mutomutas” – Ed. Musicaos – 2020 – pagg. 102 - €13,00
Oronzo Liuzzi difende a spada tratta il suo iter poetico, con l’arguzia e la sapienza di chi sa gestire la “parola” in ogni suo svicolare, tra endecasillabi e versi lunghi, passi martellanti e musicalità plastica. Un coloratissimo affondare per immagini e sospensioni tra infocate ed inspiegabili esplorazioni, prima del mondo cibernetico, poi nello spietato potere delle illusioni. Un primo impatto l’offre il titolo dell’opera, che come un indovinello ci avvolge nell’ipotesi che venga coniato delle prime due persone del tempo presente del verbo “muto, mutas, mutavi, mutatum, mutāre” (muovere , cambiare, mutare), indicandoci la strada della lettura.
Il tormentato affondare, nel “camminare nei luoghi desolati del tablet/ per ricomporre la collosa incrinatura/ di una crudele schizofrenia dal volto metallico”, suggerisce l’ansia di “subdole insoddisfazioni”, il “ritmo ondoso ventoso innovativo/ in comunione con altri suoni e voci”, “con il lettore nella storia del progresso”. Un attorcigliarsi tra gli spazi sociali che ci distinguono in questo angolo ristretto della nostra quotidianità, per cercar di conoscere la tragedia che consuma il tempo o “il sapore sporco di rabbia” che chiede pietà al diritto di vivere. Liuzzi urla o sussurra tra “le ombre anonime e confuse” avvilito “dall’impeto dei tormenti dell’odissea umana”, perché è “sempre più frenetico il teatro dell’assurdo nel garbuglio caotico dell’angoscia”, quasi a smaltire il “dramma del plasma tecnologico”.
Egli conosce e comprende gli ideali che contraddistinguono la coscienza e si impegna “senza tener nulla nascosto” per una caleidoscopico spettro, per il quale la scrittura esplode nel doppio confronto dialogico del suo io fantastico e gli incontri trasversali del filtro culturale.
La spinta motivazionale alla consapevolezza è essa stessa irrequietudine del pensiero, che intravede il male di vivere ed il giusto disincanto della razionalità.
ANTONIO SPAGNUOLO

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