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Francesco Borgia – "Violante il mare" (Andrea Pacilli Editore)- 2017 - PAGG. 64 - € 10,00
La forma del verso spazia in ricordo di un soggetto a portata di cuore, di un sentimento che volge all’assoluto, del Pensiero che si scioglie benché attratti da un essere umano.
Trattasi di un lirismo che fonde fisicità e ragione per un dettame universale, cosicché si rischiara una verità composta da impressioni di tattile acume.
“Tacerti è un ladro d’amore”.
Il buongusto disseta isolati virtuosismi, di nascosto, col sole calante come una delizia per la pelle, e l’acqua marina che non rumoreggiando permette di concepire l’amore, per soluzioni intimistiche.
Se l’impeto dell’aria cela il desiderio, allora l’anima si centellina dall’alto verso il basso, per il bene della coscienza, dovendo tracciare i percorsi del cuore.
Atmosferico candore si raffigura a sprezzo dell’inaridimento.
La parola di Borgia prende largo innocentemente in acque affettive, con l’autore a identificarsi nell’effusione solitaria, non smarrendo la meraviglia profusa dallo spirito.
Nubi leggiadre ritoccano il cielo, ricreano la luce primaria, e a una coppia pregna d’amore si presentano ore piccole, spoglie, divinizzanti il sentimento più umano.
La tenerezza scotta assistendo alla serenità che soffia sugli astri una cura preordinabile.
La persona amata possiede un’indole universale per travolgere il poeta affettuosamente, nei viaggi di cui si fa pregio l’etereo batte il tacito movimento.
“Agli innamorati resta la sera nuda sul cuore”.
Violante imbocca il suo innamorato con una passione che traspare, saporita e irradiante il didentro, fedele al proprio essere echeggiante - grazie al cielo -.
Gli occhi che fissano il poeta raccontano di un mare aperto, mentre l’alba comincia a trasparire.
Una brezza leggera si ripone sulla pelle della vita rivangante il cielo, e il piacere carnale si nutre semplicemente di bontà d’animo.
Il disorientamento comporta l’isolamento per intendere il sentimento percorribile delicatamente, mirando all’insù, su distanze da colmare con l’amore nei polmoni.
“Una nuvola in bianca quiete (…) volta al plenilunio dei sensi”.
“lento il respiro di sogni”.
Il bacio umidifica l’essenziale per emozionarsi, schiarisce la passione per i segreti d’addolcire.
Il più romantico dei satelliti vaga nel desiderio di colei che priva di veli assimila un dondolamento rinfrancante nubi sottili, che lentamente scompare per divenire una bevanda per la triste stagione.
Si sta dietro celestiali avanzate, con l’acqua piovana a bagnare le labbra di chi è comunque in grado di rimanere ammaliato dall’immacolata serenità contenuta da una nube.
Lo slancio vitale verte sul variegato assetto lunare, e il tatto della donna dei sogni si rende fatale per mezzo di una brezza sfuggente, che si alterna con della luce argentea in passivo.
Sulla solarità di un fiore si posa l’umano tacere, propagante la vita per i desideri.
L’amore non soffre l’invernale dolcezza, tanto vale allora consegnarsi alla speranza che l’altra metà sia autentica, di un riposo passionale.
“E resti serena tempesta”.
:::VINCENZO CALO'
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