POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO
** “Attesa”
Quando la notte incide il suo freddo
e afferra il vuoto delle coltri, vertigine
per rammentare il tuo corpo,
per riascoltare il respiro che non è più forma.
Attesa infinita quella parte di tempo
che pulsava alle tempie, a sbalzi e solfeggi
ancora intrappola fra le rughe.
Un demone porge di nuovo le bende
nelle ore senza più valore, senza lusinghe,
ove il tepore delle labbra scarnite,
povere, distrutte dalle assenze,
inventa le arsure dei ricordi,
e le braccia protese confondono
lo specchio infranto con riflessi e illusioni.
Strepito improvviso annulla ogni voce,
invoca il nodo che ti esalta
sul guanciale gelato.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
*=
Esper
Cuando la noche graba su frío
y aferra el vacío de las cubiertas, vértigo
para recordar tu cuerpo, y
volver a recordar la respiración que ya no es más forma.
Espera infinita de aquella parte de tiempo
que pulsaba en la cabeza, en brusquedad y solfeos,
en trampa entre las arrugas.
Un demonio me alcanza de nuevo las vendas
en las horas sin más valor, sin deleites,
donde la tibieza de los labios descarnados,
pobres, destruídos por las ausencias,
inventa el ardor de los recuerdos,
y los brazos tendidos confunden
el espejo roto con reflejos e ilusiones.
Estrépito improviso anula toda voz,
invoca el nudo que te exalta
en la almohada helada.br /> *
Traduzione Francesca Lo Bue
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