martedì 4 aprile 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = FRANCESCA LO BUE


**Francesca Lo Bue:"Albero di alfabeti" Ed. Dante Alighieri 2022 - La parola come carne e vita. C’è Dio nelle parole è l’affermazione categorica dell’autrice nella bellissima Introduzione al suo Albero di Alfabeti. Affermazione confermata anche dalla Teologia che dichiara essere la Parola, il Verbum, cioè il Figlio di Dio stesso incarnato e sceso tra gli uomini, a rivelare il Suo Mistero.
La parola rivela, quindi, dà consistenza al pensiero, libera l’anima dal caos, scopre e nomina la realtà, la ordina, comunica e apprende. Per Francesca l’alfabeto è mantica e riscatto dei contenuti ed è lo scrittore, attraverso il suo abbecedario, simile a un’ape che circola di fiore in fiore, a recuperare i frammenti dell’immortalità, gli schizzi nello specchio in cui appaiono miti, leggende, le forme della vita nell’incontro dei millenni. (p.6)
Da queste premesse nasce la raccolta bilingue (italiano/spagnolo) dell’autrice che dà consistenza poetica al suo Albero di Alfabeti dai frutti e dai semi del quale hanno origine le parole.
Ogni lettera del vocabolario viene analizzata, affidando a ciascuna ritmo e voce, musica e fiato dentro grappoli di poesia di originale fattura compositiva. Nella prima parte si considera il vocabolario italiano, le cui lettere con le relative espressioni poetiche vengono tradotte in spagnolo, mentre nella seconda parte avviene il contrario, ma sempre dispiegando tutti i caratteri in aggregati poetici di rara suggestione:
P / Palabra, de ti espero. Apoyo mis / pasos claudicantes en las senda detus melodias. / Parasceve en el peligro del mundo…
P / Parola aspetto te, / passi nel sentiero delle tue melodie, aiuto nel / pericolo del mondo…(p.53)
Questo di Francesca Lo Bue è senz’altro un libro originale e godibile che il lettore scopre via via entrando in sentieri inusitati dagli incroci imprevedibili, tra paesaggi sorprendenti creati dalla sua parola poetica onirica e numinosa.
Mi piace citare di seguito altri due cenni esemplificativi del suo procedere dentro l’alfabeto:
A / Acque solenni desidera il mio cuore che mastica desolazione, / aria limpida e sedili di pietra per leggere nei solchi del tuo / abaco enigmatico. Nelle / azzurre forme delle nubi fuggenti la tua / anima modella il ritmo di una / assonanza remota nel vespertino grigiore luminescente. (p.9)
T / Trionfare è decifrare l’incognito / testo tenace di chiaroscuri. / Tabula rasa ove, dall’ombra, / trarre i tuoi infiniti nomi, / talismani per il mio respiro. Guidami nella / tenebra dei/ tuoi passi enigmatici. Guidami nel/ tuo ritmo d’arcobaleno.(p.57)
Una lettura necessaria, questa di Albero di Alfabeti di Lo Bue che sottolinea l’importanza, la carnalità e la consistenza di una parola vitale e carica, atta a contrastare il chiacchiericcio dei media e il vuoto di troppi conversari. Una parola poetica, questa di Francesca, che illumina significati, offre visioni e decifra segreti, perché il suo alfabeto è la giaculatoria verso il disegno oscuro di ciò che è sconosciuto e che la forza del verbum può finalmente palesare.
**
Mariagrazia Carraroli
** poesie si Francesca LO Bue
Z
Zelo è forza di liberarsi dalla
zavorra degli inganni e delle parole altisonanti. Si scende in
zone cittadine tra ferro e mura di calce. Levarsi dalle
zampe delle trame di leggi aggrovigliate che alimentano mutismo.
Zump, e chiedi dei sentieri del destino, aspetti l’acqua chiara che disseta.
Zagare adocchiano tra le fila di siepi roventi,
zampilla un arcobaleno dalle nubi mentre il respiro si modula in alfabeti.
Zelo, bisbiglio d’unità nella casa antica che si desta ai canti.
**
Zozobra en el corazón inerme,
zaborra los engaños de la tierra, las fingidas palabras altisonantes.
Zonas ciudadanas son desolación, entre dioses artificiales de hierro y muros de cal.
Zafarse de las tramas de las leyes astutas que alimentan el mutismo. Pon en tu
zurrón un tapiz de hierbas nítidas y un cuaderno blanco, a la
zaga de su nombre espera a la sombra del árbol de la Cruz.
Zarigüeya en la noche. Anegarse en las aguas
zarcas de los cantos que despiertan.
*
A
Amable instante.
Acontecer que es reencuentro.
Amapola en un valle cerrado.
Alejas el desamparo.
Aguas suaves aplacan la sed por las sendas empinadas.
Almíbar de quietud en el pecho.
Árbol de azahares en un huerto.
Acequia perenne de consejo.
**
Amabile istante,
abbandono che è un ritrovarsi,
amarillidi in una valle chiusa.
Allontani lo sconforto della solitudine,
acque soavi per dissetarsi nelle strade aleatorie,
agape dolce nel petto,
albero di zagare in un giardino,
acque profonde di consigli.
*

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