SEGNALAZIONE VOLUMI = MARIA EROVERETI
**Maria Erovereti: “Faglie d’assenza” – Ed. Genesi – 2024 – pag. 68 - € 12,00
Minuziosa riflessione, tra riverberi di uno specchio, che molto simile ad una linfa rigeneratrice, compone il pensiero smarrito così come una rappresentazione policromatica nello sgomento della perdita. Un ricco registro di annotazioni che fa da sostegno morale ed emotivo contro il dolore che la perdita della persona cara accende nella spietata vertigine del nulla.
“E tesso parole/ per intrecciare fili/ da propagare intorno/ per ancorarmi al mondo/ per lenire l’assenza./ Tesso parole/ per soffocare la pena/ e alleviare il vuoto./ Parole come balsamo/ che respirino l’animo.” Così si compone una raccolta di poesie dedicate all’amica Adonella Marena, donna dal moltiforme ingegno che ha saputo legare a se centinaia di persone, in situazioni diverse e in occasioni culturali di notevole impegno.
Il grande dolore corrode per la perdita e suscita emozioni che si elevano superbe sino a toccare le corde più sensibili della poesia.
Nell’universo immenso del mistero Maria Erovereti affonda il suo sussurro, tra rami che sperimentano contemporaneamente la luce ed il buio, la caducità iniqua ed il tentativo di raggiungere tremori per comunicare con il cielo.
Ella rincorre ancora la figura confidente, la cui presenza non è più avvertita nel corpo senza vita, ma diffusa come energia ancora viva tra gli spazi che hanno dato vita all’intimità. In tal modo le liriche cuciono un tragitto che parte dall’improvvisa conoscenza della malattia e si stemperano nella condivisione del dolore attraverso gli scatti tinteggiati della memoria. L’impatto emotivo è disarmante perché il tutto è compreso nella finezza espressiva e musicale di questi versi, che rappresentano anche una sintesi di un percorso interiore maturato tra la solitudine, il silenzio, il raccoglimento.
“Coltivo la mia fragilità/ che smorza l’effluvio di glicine/ in questa primavera spenta/ punta dal ricordo/ di chi colmava giorni di sole/ di chi colmava giorni malati."
“Ma pur consapevole che la morte s’è presa Adonella- scrive Silvana Sonno in postfazione – la sente vibrare nell’aria, nelle cose che ama, nello sguardo che si posa su un paesaggio e ne fotografa la vita, ne raccoglie il messaggio, come una presenza. Per questo continua a scrivere per lei e di lei come chi sa che le parole curano i mali dell’anima e sono l’unico ponte che offre una possibilità di congiungersi allo spirito eterno che è soffio di vita e riscatto di morte.”
Scrittura decisamente omogenea per tematica e per stile, ricca di quei valori che oggi sfuggono al personaggio distratto ma che sono in queste pagine ben definiti in una esperienza poetica totalizzante.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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