SEGNALAZIONE VOLUMI = MARIA TERESA ZANCA
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MARIA TERESA ZANCA: “Tra carezze d’autunno e parole nel vento” – Grace Edizioni – pag. 38 - € 8,99
– Agile rincorrere dei versi in una scrittura che si rivela vaporosa e corposa insieme, per il fulcro che primeggia nella raccolta come avvisaglia dell’imprevisto o dell’imprevedibile, nel tornado di una gioventù trascorsa con intermittenti soste e ripiegamenti.
L’intimo della poetessa appare completamente svuotato da tutte le illusioni del quotidiano, e sembra necessario attendere con dispetto gli anni nei quali di sicuro si distruggeranno anche i ricordi, per divenire umana dimensione sbattuta tra le onde, necessariamente obbligata ad aggrapparsi allo scoglio impervio “senza più nulla attendere/ con quella fame bulimica/ con quella rabbia atavica/ che ti porti dentro/ anima ribelle/ scavata come una ferita/ scalfita sotto la tua pelle.”
Il tempo diviene un piccolo manifesto di evasione e di resistenza interiore. Il soggetto poetico cerca un luogo mitologico dove “catapultare in un microcosmo di ieri”, con un movimento di fuga o di rallentamento per non smarrire del tutto la propria radice sensibile e conservare una memoria che dia ancora un senso all’esistenza. Le rughe sono soltanto tracce indelebili di attimi/sorrisi, sono solchi invalicabili, sono scie inestricabili.
Ogni poesia vive di contrasti ben calibrati, che danno ritmo e tensione al testo, nella capacità di fondere elementi tangibili del presente con l’oscillazione della presenza-assenza capace di stordire anche il subconscio. La musicalità spezzata della scrittura rispecchia egregiamente un tessuto metaforico che allude continuamente alla “perdita” ed improvvisamente “come un atomo in fissione/ cerco un Dio/ in questo universo/ di Barabba e falsi profeti.”
“Sopravvivere è bruciare a fuoco lento” scrive Maria Teresa e cerca disperatamente una tempesta che sia capace di sconquassare il cuore.
La parola poetica conserva intatto il potere di rivelare le continue ondulazioni delle coincidenze e delle impossibili aggregazioni della relatività, avvolgendoci nel vertiginoso testimoniare del provvisorio e dell’eterno.
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ANTONIO SPAGNUOLO



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