martedì 22 agosto 2017

POESIA = LIDIA POPOLANO

"Malinconia"

Indugio, e non dovrei,
talora in pensieri
rassegnati,
a volte
compiaciuti,
(un nonnulla di amaro
che condisce la giornata
e stuzzica le sfumature)
come di abrasivo,
mortifero e mortale,
colorati.
Inquieta vago
nei pensieri grigi
e nubiformi
senza trovarne
il senso o la forma.
Pastelli che tracciano
ombre tenui e solide,
tangibili.
Ora, posa la tua
amorevole mano,
i tuoi freschi pensieri
e dammi motivo
di tacere.
*


"Demetra"

E ora che ho chiuso gli occhi alle illusioni
Ora che ho lasciato per sempre gli inferi
Ora che maternamente amo Persefone,
In tutte le donne, e dolcemente venero
Ade caro, nell'uomo che tanto ho amato,
ora apro il cuore mio al presente e vivo.
Vivo così, come Demetra deve e può.
*

"Specchio"

strappati questo artificio con le unghie!
basterebbe una goccia di pioggia per svelarlo
vai a testa alta con le tue imperfezioni
non hai altro da presentare di te.
*
LIDIA POPOLANO
(da "Mura diroccate" - inedito)
*

Lidia Popolano è nata a Trapani, dal 1974 vive a Roma, dove ha studiato Scienze Biologiche all’Universita La Sapienza e, oltre ai master relativi alla docenza, ha frequentato i seminari interdipartimentali di Neuroetica e Cognizione Sociale NeuCoS.
Alterna l'attività creativa, all’insegnamento.
Ha scritto un romanzo, dal titolo Via Trionfale, una donna senza qualità.
Autrice dei monologhi teatrali "Di notte per i vicoli di Roma antica" e "Di notte per i vicoli di Firenze antica", messi in scena dal 2007 al 2013, nell’ambito dell’Estate Romana e dell’Estate Fiorentina, quali itinerari notturni narrati, recitati e accompagnati da musica dal vivo.







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