“Vagavi”
Vagavi delicata tra le foglie d’autunno
e tra le labbra i petali di rose,
innamorata e gentile eri la ninfa
dal viaggio indefinibile.
Fra le braccia il coro incontro al mondo,
cercando di placare la sete delle ore,
l’incendio della carne,
quando la sera lo schianto della luce
tacitava armonie.
Gioco alla veglia per le mie parole,
al pari di quei tuoi sfavillii
scagliati fra i capelli , intorno al collo ,
nel mormorio perduto all’orlo della notte.
*
“Cuscino”
Per leggere di nuovo il sillabario
delle tue labbra il gioco di sorprese,
contro i fantasmi dell’insonnia
che pungono il cuscino.
Quel delicato solco disegnato
punto per punto nelle guance rosa
racconta ora la cenere di una rapida sorte:
gli attimi macinati fra la luna e l’ultimo anelito.
Senza più parole il segreto di una chiave invecchiata
interrompe ogni scena,
io prigioniero del sogno più crudele
sbrano nel vuoto tremando di illusioni.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
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