giovedì 12 gennaio 2023
SEGNALAZIONE VOLUMI = MARIO FRESA
** Mario Fresa: “Eliodoro” – Ed. Fallone editore -2023 – pag. 160 - € 22,00
Vorrei trovare un vocabolo nuovo, un aggettivo inesistente, per poter descrivere le vertiginose scintille di questa lettura, schioppettante, punzecchaiante, coinvolgente, che pagina dopo pagina trascina in una vorticosa girandola di tratteggio. Una scrittura che caratterizza un cammino attraverso i meandri intimi di un personaggio che è pura figura assegnata alla continua oscillazione tra le trasparenze ed un livello stranamente trascendente.
“Eliodoro con la forza del suo solo pensiero crea l’angelo custode del suo terapeuta. Si tratta di un ambiguo angelo misto: un po' buono e un po’ dottore.” E tutto scatta da un giorno all’altro, anche da un’ora all’altra, in un’orchestrazione che richiede attenzione e sospensioni per poter inseguire gli strani risvegliamenti trasformarsi in invincibili furori, o l’ansia di un legittimo sospetto frutto di imprese “capitombolate giù dalla palanca”.
Il magico effetto dei ricordi si alterna con semplicità a descrizioni dettagliate di brevissimi e scintillanti eventi quotidiani, ripetuti con ritmo incalzante e rimessi in ordine da fuggenti illuminazioni.
L’imaginario del lettore, anche il più superficiale, viene immerso in sequenze uncinate a dialoghi veloci o ai sussurri dei personaggi che compaiono con vocaboli incisivi all’interno di autentiche ed improvvise folgorazioni.
Bisogna fare i conti con un cammino lungo e complesso, breve e improvvisamente sciolto in cantica, vibrante e partecipe di alcune rivelazioni disseminate con sapiente quanto elettrizzante astuzia di dettagli.
La composizione che Fresa ricama ha una struttura sua propria, possiede quelle sospensioni di scrittura che hanno la certezza di una serena chiarezza ed una luce traumatica tutta librata nelle scene particolareggiate dal pensiero ritmato.
Interazione osmotica fra parola e testimonianza, fra l’apparenza e la rappresentazione, tra l’invisibile, che l’autore chiaramente fa comprendere che non lo ritroverebbe mai, e la continua acuta complessità del quotidiano. Anche il rapporto fra una storia privata e diverse storie collettive qui appare determinante, per un progressivo assestamento delle idee sviscerate nella narrazione, sino all’esplosione senza difese della gravosa vicenda di Eliodoro, scarna e luminoso nello stesso tempo, in un incredibile scambio di destini incrociati, dove tutto avviene senza nessun compiacimento pirandelliano o intellettualistico, ma piuttosto con la certezza di esternare trasfigurazioni, degne di riprodurre recitazioni teatrali.
Tutta la scrittura è orchestrata mediante rivoli e sfumature in un’atmosfera dall’ampio registro, dove primeggia la funzione verbale, di per se fascinante, tra figure policromatiche, invenzioni lessicali, testimonianze di sopravvivenza, realtà classicheggianti che straripano in un universo da scoprire, tra primi piani nei quali si articolano riflessioni per pensieri brevi e percezioni tangibili.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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