domenica 25 marzo 2012

Poesie = Tomaso Kemeny

CELEBRO LA POESIA

Celebro la poesia
che alle altre non somiglia:
scorre nelle vene azzurre dell’aria
per tingere di desiderio i cieli
e di gemme e di fiori incorona
la mai sazia d’amore.
Lei sola sfida il terrore senile
dell’avventura e accende il tramonto
a sospendere la lacrima stellata
della notte sovrana. Celebro lei,
la poesia che nel sangue germoglia
e ogni cosa decrepita muta
nella rosa di luce
che il mondo risveglia.



STANZE ANARCHICHE

Ninna-nanna del porco mondo
la mia vita t’appartiene
e si trasforma di colpo
in un incubo a cinque stelle.

Chi cavalcherà la tempesta
alla testa dei giovani, dei vecchi, dei decrepiti?
Chi disgregherà lo smercio dei ritmi
spenti? Chi ruggirà
la gioia di vivere?
Chi suggerà la luce
dalle poppe stellate
della notte sconfinata?



LAPPOLE

Fare l’amore
lungo il fiume
là dove la sabbia
bianca
diventa un letto
tra gli arbusti

Sentire
la vita
volare
sfiorando
le onde

Nel tuo grembo
di piacere
svanire

“Sei il vento
che mi
increspa
l’anima
di piacere”
mi sussurri,
qualche lappola
attaccata
alle calze di lana
tra salici e pioppi
in fuga
tra gli astri.

Ora il tuo volto
sembra una maschera di vento,
un sospiro infuocato
che mi rapisce l’anima .

L’albero e la sua ombra
tu ed io per sempre.
*
TOMASO KEMENY –
*
Tomaso Kemeny (Budapest, 1938-) , professore ordinario di Letteratura Inglese all’Università di Pavia, ha pubblicato nove libri di poesia tra cui “Il libro dell’angelo”, “Melody” e “Desirée”,“La Transilvania liberata”. Traduttore di Byron,Jozsef Attila, Kosztolànyi e Marlowe, ha ideato anche numerosi “azioni” poetiche e ha scritto il testo drammatico “La conquista della scena e del mondo”. Ha pubblicato un libro di poetica “Dialogo sulla poesia” insieme al filosofo Fulvio Papi e un romanzo “Don Giovanni innamorato”. E’ uno dei fondatori del movimento internazionale mitomodernista e della”Casa della Poesia” di Milano. Come anglista ha pubblicato libri e saggi sull’opera di Ch.Marlowe,Coleridge, Shelley,Carroll,Dylan Thomas, Pound e James Joyce.



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