SEGNALAZIONE VOLUMI = ORONZO LIUZZI
Oronzo Liuzzi – “Condivido” - puntoacapo Editrice – Pasturana (Al) – 2014 – pagg. 89 - € 11,00
Oronzo Liuzzi è nato a Fasano ( BR) nel 1949; ha pubblicato numerose raccolte di poesia e romanzi.
“Condivido”, composito e ben strutturato architettonicamente, è costituito da undici componimenti, che, per la loro estensione notevole, possono essere letti come dei poemetti autonomi, anche se legati tra loro dal filo rosso del comune denominatore di una forma icastica e ben controllata.
Le composizioni che costituiscono il testo sono: “Ercole, Incredibile sorriso, Trasformati forse, Per una nuova vita, Un cuore bianco di dolore, Sara, La vita s’incontra, E mentre le nuvole, L’amore sempre, Nel bosco un corpo sogna, Poesia di carta”.
Da mettere in rilievo la tecnica compositiva di ogni singolo testo, che include citazioni in corsivo di brani prelevati da vari autori e autrici da libri di poesia.
La scrittura combinatoria dell’autore, nel suo fare interagire nella dinamica testuale brani propri e di altri poeti, crea un effetto di straniamento e rende intriganti, composite e articolate le singole parti del libro.
Cifra costante di “Condivido” è quella di uno stile sinuoso, leggero e scattante, che sottende una certa ansia controllata nel poiein del Nostro.
La versificazione procede per accumulo ed è connotata da una forte densità metaforica e sinestesica e il tessuto linguistico spesso s’impenna in accensioni e spegnimenti.
Quasi sempre nei testi la stesura dei versi avviene in lunga ed ininterrotta sequenza, in un fluire scrosciante dei sintagmi, che si potrebbe definire come espressione di una tormentata espressione “Liberty” o neobarocca.
Spesso la scrittura ha delle scissioni intrinseche tra significati e significanti, che portano alla costruzione di lunghe strofe che presentano andamenti e toni anarchici, fino a sfiorare l’alogico.
Costante è un linguaggio oscuro, che tende ad un inconscio controllato, anche se, a volte, si aprono squarci meno enigmatici nel versificare di Liuzzi.
Serpeggia in tutto il libro un senso drammatico che trae origine dalla vita vissuta in prima persona dall’autore, che è come una fotografia che trova il suo negativo nella stesura delle stesse poesie.
Il tono è assolutamente antilirico e antielegiaco e tende ad una forma personalissima di neosperimentalismo.
Viene da chiedersi quali siano state le motivazioni del poeta nella scelta del titolo Condivido: la risposta a tale domanda risiede nel fatto che, presumibilmente, l’autore pensa di condividere la scissione dalla realtà e dalla natura con i suoi lettori e con l’umanità, frattura sanabile solo attraverso il mezzo salvifico della pratica della stessa poesia.
Raffaele Piazza
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