mercoledì 25 febbraio 2015

SEGNALAZIONE VOLUMI = ROBERTO MOSI

ROBERTO MOSI : “LA VITA FA RUMORE” - Teseo editore – 2014 – pagg. 78 - € 12,00
La poesia di Roberto Mosi è attraversata da una tensione sociale inesauribile, che partecipa di un’atmosfera deliberatamente classica, assume le forme di un verso lirico, liquido e raffinato, ma controllato nel dettato e che si trasfigura in immagini d’attese e di stupore, precise e, al tempo stesso, delicate come un fiore appena sbocciato, o rigide come le altre vite materiali e meccaniche presenti in molti dei versi del poeta, emblemi di quella meraviglia che da sempre accompagna lo stare al mondo dell’uomo e che il poeta si assume l’onere e il piacere di mostrare, come tangibile realtà lavorativa. Nel suo nucleo originario la fonte d’ispirazione che contraddistingue i testi dell’autore è rappresentato dal desiderio, che è la sorgente e la materia dei sogni, il sognato per l’appunto, di cui il rumore del quotidiano sopravvivere è una nitida manifestazione onirica. La poesia dà parola a quanto di più profondo e inconscio c’è nel cuore di ogni uomo e sotto questo aspetto appare nella sua unicità e bellezza perché attinge al profano, presente come apertura originaria in ognuno di noi, basandosi su una vocazione squisitamente lirica, nella sua accezione più pura, del desiderio di esplodere o di subire le incombenze.
Si parte , in questo volume , da un fatto di cronaca : la manifestazione avvenuta a Firenze in occasione del decreto che imponeva la chiusura alle ore 22 dei locali della Libreria Café de la Cité. Il furore della calca si manifesta nella poesia, e diventa voce e memoria, arricchita in questa pagine da interventi grafici di notevole interesse , firmati da Enrico Guerrini. In questo libro, la forma del poema in frammenti aggiunge alla verticalità lirica, tipica del dettato, un’orizzontalità data dal dipanarsi delle situazioni, attraverso vari luoghi e vari tempi, e delle immagini legate al protagonista, soggetto lirico del testo, ma anche oggetto di attrazione e di vagheggiamenti da parte dell’io lirico, che gioca sapientemente alla ricerca della parola e alla ricostruzione della tavolozza.
ANTONIO SPAGNUOLO

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