Giuseppe Vetromile – Congiunzioni e rimarginature -- Scuderi Editrice – Avellino – 2015 – pagg. 63 - € 10,00
Giuseppe Vetromile, napoletano, nato nel 1949, svolge la sua attività letteraria a Sant’Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980, dedicando gran parte del suo tempo alla poesia, sia nello studio, nella lettura e produzione di testi e raccolte poetiche, sia nel promuovere e organizzare eventi, incontri, reading e convegni sulla poesia contemporanea. Numerosissimi i primi premi che gli sono stati conferiti. Ha pubblicato 19 libri di poesia e la sua ultima raccolta è “Percorsi alternativi”, Napoli, 2013.
“Congiunzioni e rimargina ture” è una raccolta di poesie non scandita in sezioni e presenta un breve scritto introduttivo, brano profondo e acuto, dello stesso Vetromile, nel quale l’autore descrive, in pochi righi, la sua concezione del mondo e della vita, punto di partenza fondante per l’elaborazione della sua poetica.
Cifra distintiva del testo, che prendiamo in considerazione in questa sede, è quella della tematica della temporalità, che include anche il discorso di una memoria involontaria, che non è vuota nostalgia, ma una viva riattualizzazione di situazioni importanti della vita del poeta, in particolare con il riferimento al rapporto con i suoi genitori, che non ci sono più.
Come scrive l’autore:-“Attingo una luce dal passato per mostrarla all’orizzonte di coloro che mi seguiranno: per ricordare, riproporre, rivivere, ricercare, sperare.
Ecco dunque le “congiunzioni” e le “rimarginature” Rimarginature delle fatiche del vivere sofferte da mio padre e mia madre; congiunzione con le loro ombre per ricordarmi che anch’io sono ombra in cammino verso un punto di non ritorno”-.
Il poeta percepisce il suo esserci situato tra il prima e il dopo: questa concezione è molto interessante, paragonabile all’attimo in senso heidegeriano, visto come feritoia atemporale,
E’ proprio da questo stare in mezzo, vissuto da Giuseppe, che emerge l’impulso produttivo delle sue poesie, testimoni di una ricerca che tende a ritrovare il senso più profondo dell’esistere, che è anche il rimanere nel ricordo delle generazioni che ci seguiranno.
Presente fortemente nella raccolta, così compatta e coesa da poter essere considerata vagamente come un poemetto, il tema del dolore umano, collegato a quello della fugacità e vanità dell’esistere e del nulla.
Ma è un dolore detto in modo sublime e sublimato, quello di Vetromile, una ferita che diviene eticamente ed esteticamente positiva, perché da essa sgorgano i versi di notevole bellezza.
A livello formale le composizioni sono connotate da una grande chiarezza ed eleganza nell’andamento e da leggerezza, nitore e icasticità.
Il tono è narrativo e affabulante e quasi tutti i componimenti sono suddivisi in strofe e i versi lunghi sono ottimamente controllati.
L’io poetante è immerso in un serrato dialogo con se stesso. Una poesia alta e matura, in qualche modo neolirica, quella di “Congiunzioni e rimargina ture”, che diviene tout-court esercizio di conoscenza.
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Raffaele Piazza
Desidero ringraziare Raffaele Piazza per questa accurata recensione del mio recente volumetto di poesie "Congiunzioni e rimarginature", e l'amico Poeta Antonio Spagnuolo per l'accoglienza in questo prestigioso spazio dedicato alla poesia e alla letteratura, seguito e visitato da tantissimi amici.
RispondiEliminaIo la conosco da tanto e conosco il suo valore, avrei tante vote proporle pezzi miei, che sono piaciuti anche a Elio Pecora: Lei per la poesia di Napoli e d'Italia è un'istituzione. se vuole possiamo scambiarci i recapiti se vuole il mio glielo do io non ho paura della privacy 3392667746. La ringrazio ancora per avermi concesso la sua preziosa amicizia, perché in fondo io come tanti di coloro che scrivono siamo degli isolati e poter confrontarsi con un critico e poeta come lei non è cosa da poco.
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