SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE PIAZZA
Raffaele Piazza : "ALESSIA" -
"Alessia" edito dall’Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano è l’ultima raccolta poetica di Raffaele Piazza.
Chi o cosa si nasconde dietro la figura indefinibile di Alessia?
Un sogno, una vita mancata, il disincanto di un’epoca, la denuncia di regole pressanti e borghesi, il germoglio inesauribile della poesia?
La musa Alessia, come Virgilio nella divina commedia, conduce il lettore in un regno onirico dove tra metafore, dicibile e indicibile, presente e passato , adolescenza e maturità, luoghi e simboli di Napoli si attraversano le regioni fertili della scrittura e dell’inconscio di Raffaele Piazza.
I versi si dipanano, fluiscono sensuali e lievi ma sempre tornano al bandolo, un nucleo carico di tensione, quasi una mina pronta a brillare, un monito gridato dai gabbiani con estrema semplicità: attenzione! è il 1984. La natura chiama, avverte.
Malgrado lo scorrere delle stagioni il poeta sceglie di fermare il calendario sempre nello stesso anno e con assoluta libertà, non curante quasi della pressione creata, procede quietamente nel controllo dei versi eludendo i moduli della poesia tradizionale, sperimentando una vaghezza estraniante, che distacca, allontana dal reale e rimanda allo stile neoavanguardista. I versi senza particolari lirismi ripiegano su se stessi e avvolgono.
Addentrandosi nella raccolta è quasi immediato mandare a memoria i versi del poemetto di Elio Pagliarani, La ragazza Carla, ma alla “ragazza Alessia” di Piazza manca il rifiuto esplicito dell’ideologia neocapitalista, il poeta sceglie una denuncia meno palese, più misteriosa, quasi volesse colpire le regole e i valori imposti in maniera più intimistica, l’urlo è assordante solo nella chiosa “gridano i gabbiani: Attenzione!!!”
E’ inevitabile allora tornare a porsi la domanda chi o casa è Alessia, indagare quel suo giardino segreto, correre alle macchine espressive usate da Piazza e insegnateci mirabilmente da Balestrini nella signorina Richmond. La figura di Alessia sottende qualcosa, un mistero che ammalia.
Poco ironica, sognatrice, per certi versi drammaticamente condizionata la ragazza Alessia, “Gioisce Alessia nel piacere /(tanto non mi lascia)”
[…] A poco a poco nella strada/per i cieli da raggiungere con /scale tesse il marino fluire/senza tempo un arabesco,/il senso del pesco e dell’arancio/per dare il fiore del bouquet /del matrimonio di Alessia,/lungo le alberate l’auto/a portarla alla chiesa del sì.
Il poeta affida all’intuizione del lettore e alla voce della natura le sue emozioni e il compito di svelare la storia e l’arcano di questa musa tenera e affascinante.
Alessia mistica
(matrimonio di Alessia)
Ha preso il bouquet ad angolo
con il mondo con mani affilate
all’altare con Giovanni
in quell’emozione di oltresiepe
nell’entrare nella di campagna
candida chiesa. Telefonato
ha alla compagna di Roma
segreto confidato di fiori
candidi nel portare il frutto
dell’amore già nel grembo
in di vigilia notte attraversata
con un sogno di fortuna
pensa al test di gravidanza
matrimoniale viatico
per il bene di un’unione
ad inverarsi pari a stella,
la macchia azzurra sul test
(non ho finito gli esami
e Giovanni non ha lavoro
né casa né culla).
E poi vennero gli angeli
con panneggiare d’ali infinite 85
in quel cielodiperla ad attendere
l’inizio della fabula,
a confermare il verdetto
come di annunciazione postmoderna.
Alessia ad iridarsi i vetri cattedrale
senza finzione per gli occhi
voglio si voglio prenderti per marito
al dito l’anello del cambiamento
di una vita e non più esistere nuotando
*
Emilia Barbato
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