venerdì 22 dicembre 2017

SEGNALAZIONE VOLUMI = VINCENZO BARBA

Vincenzo Barba : “Antiche dimore” (1969 – 2009) – Ed. Bibliopolis – Napoli 2017 – pagg. 64 - € 12,00 –
Piccolo gioiello di indiscutibile valore culturale il volume , elegantemente pubblicato da Biblipolis, per la cura di Elsa e Matteo D’Ambrosio , nipoti del poeta.
L’autore , studioso rigoroso e appassionato delle correnti radicali dell’Illuminismo francese e impegnato nella ricerca filosofica sia delle ideologie contemporanee che degli autori francesi del Settecento , docente di Storia delle filosofia presso l’ateneo di Salerno, ha lasciato tra le sue carte questa raccolta di poesie dattiloscritte , rilegate , complete di titolo , indice e nota biobibliografica.
“Ho chiesto l’altro giorno a un radarista,
che osserva attento il cielo sullo schermo,
se mai non si sia offerto alla sua vista
un dio pronto a salvare il mondo infermo.
Ridendo ha detto : - Che ti salta in mente?
La tua domanda è quella di un demente-.
Ma scruta sempre il cielo il cuore mio
pur disperando di vedervi un dio .”
Non c’è in queste pagine un addio oscurato dalle ombre della nostalgia , o la memoria dei tempi trascorsi tra gli sguardi che potrebbero apparire superflui , ma un caldo caleidoscopio dai significati luccicanti e melodiosi , incisi con vibrazioni psicologiche consapevoli , nel dettato pulito ed armonioso che il verso racconta senza retorica e senza paure. Si percepisce un contatto profondo , una immedesimazione che lacera ogni forma di esperienza oltrepassando i limiti del già detto e del non dicibile.
Le ragioni del cuore diventano un emblema musicale che ha rintocchi nello spazio riservato ai sentimenti , alle illusioni , alle memorie , alla preghiera, alle suggestioni della quiete , e perché non a qualche gioco impertinente tra le pieghe della carne.
“Le tue cosce si schiudevano
come nivee pareti tondeggianti
d’alta valle montana
nel rosa delicato del tramonto.
Al fondo,
un nero boschetto arruffato,
tra le rive opposte e disperanti
del ricordo e dell’attesa,
l’abisso luminoso dell’oblio.”
L’immediatezza del messaggio coglie l’attimo breve , la fugacità della gioiosa sorpresa , il tocco delle pulsazioni , e diviene frizzante atmosfera tra le profonde metafore dell’uomo , la precarietà esistenziale del vissuto , la nitida e variegata scorrevolezza della quotidianità.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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