“Freccia”
Rifugio nel timore di una freccia
che scocchi tra le nuvole di aprile,
in un cielo più opaco , ancora incerto
alla primavera impigrita, ed il tuo corpo
segna i ricordi sul muro di quel tempo
che fu dolce segreto o fantasia
che nessuno comprende.
L’incanto dei silenzi segna improvvise
apparenze , nel passo nudo e tenero,
e blocca ogni andare negli spazi
promessi
dall’infinito sospetto dell’illusione.
Ho plasmato la tua figura nella mia memoria
per correggere il fato,
ma il filtro del saccheggio ha le insidie di attese.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
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