martedì 30 ottobre 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIUSEPPE VETROMILE

Giuseppe Vetromile – Cantico del possibile approdo -Poesie del sicomoro--Scuderi Editrice – Avellino – 2018 – pag. 53 - € 10,00

Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949; è poeta e critico letterario. Da anni risiede a Sant’Anastasia, dove svolge un’intensa attività di promozione culturale, con il suo Circolo Culturale Letterario Anastasiano.
Gli sono stati conferiti numerosi riconoscimenti, nella fattispecie il 1° premio in concorsi letterari nazionali quali: il Premio “Aliesi”, Contrada (Va), nel 1986 e 1997. Il Premio “Primavera Strianese”, Striano nel 1989. Il Premio “Eclano” per la poesia religiosa, Mirabella Eclano (Va).
"Cantico del possibile approdo" include uno scritto introduttivo dello stesso Vetromile, una prefazione di Enzo Rega acuta, esauriente e puntuale e una postfazione di Armando Saveriano.
Per entrare nel merito del discorso sul libro che prendiamo in considerazione in questa sede si deve mettere in evidenza che il cantico è un componimento poetico di contenuto religioso.
Quella di Vetromile è una religiosità immanente e trascendente che tende a inverarsi nel quotidiano.
Anche in altre raccolte dell’autore si evidenzia il tentativo cosciente del Nostro di crearsi dei percorsi alternativi nella realtà della vita del postmoderno occidentale nel quale è immerso.
Se l’esistere sotto specie umana, per dirla con Mario Luzi, va stretto al poeta, egli stesso è nella stabile tensione del tentativo di superare i limiti del possibile, di aprirsi un varco montaliano nel mondo quasi per fermare il tempo nell’attimo, nel cercare di dare un senso forte alla vita.
E Giuseppe è poeta ed è perfettamente cosciente che le sue aspirazioni per uscire dalla liquidità contemporanea si possono realizzare solo attraverso la scrittura poetica e tramite l’arte in generale.
Se la vita è breve e spesso stretta e frustrante nel giornaliero tran tran, cosa che per una persona sensibile come il Nostro è particolarmente doloroso, bisogna trovare forza e luce proprio nel poiein poetico per rendere l’esistenza interessante, intensa e perfino felice.
Largo alle vele, ha scritto San Paolo, e quindi ogni giorno della vita dal risveglio fino al riposo notturno deve diventare una partenza sulla nave virtuale del quotidiano per raggiungere sempre nuovi e salvifici approdi.
Il libro è suddiviso in trenta segmenti numerati tutti forniti di titolo.
Proprio per la sua compattezza strutturale, contenutistica stilistica e formale il volume può essere considerato un poemetto nel quale il sacro, il mistico e il religioso aiutano il poeta in primis e poi i lettori a ritrovare la pienezza, la fiducia nell’affrontare criticamente la vita oltre la superficialità del consumismo e del flagello della caduta dei valori.
La scrittura di Giuseppe è connotata da chiarezza e narratività e talvolta tende all’affabulante.
Il poeta dimostra di possedere strumenti e coscienza letteraria scaltriti nel dimostrare la sua lucida intelligenza nell’opera che brilla per originalità.
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Raffaele Piazza

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