Pierangela Rossi – Polvere di stelle – Polvere di foglie--puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2019 – pag. 152 - € 12,00
Pierangela Rossi (Gallarate 1956) vive a Milano, dove svolge attività di critica
poetica per il quotidiano Avvenire. Ha pubblicato numerose raccolte e plaquette di
poesia.
Il libro di poesia della Rossi, che prendiamo in considerazione in questa sede,
presenta una prefazione di Pier Damiano Ori esauriente e ricca di acribia nel delineare
le coordinate del testo.
La raccolta, pur essendo scandita in tre parti numerate, è connotata da una forte
unitarietà stilistica e contenutistica per la qual cosa potrebbe essere considerata un
poemetto.
I componimenti che la costituiscono sono nella stragrande maggioranza dei casi
brevi, compatti e senza titolo.
Quasi sempre i singoli versi iniziano con la lettera maiuscola, elemento che ne
accresce l’icasticità dei dettati e i sintagmi nel creare le immagini procedono per
accumulo e le raffigurazioni sembrano emergere le une dalle altre.
Suggestivo e intrigante il titolo e la polvere di stelle e quella di foglie divengono
simboli l’una della luce frazionata forse in fotoni, ma sempre protesa ad un misticismo
naturalistico e l’altra di un residuo vegetale secco, di qualcosa che ha un carattere molto
terrestre.
Particolarmente bella la poesia nella quale si parla delle due varietà di polveri e
veramente suggestiva a partire dall’incipit. - “Stamane polvere di stelle/ sui terrazzi
impigliata/.” -.
Centrale il componimento iniziale che si può considerare una breve
dichiarazione di poetica in versi che fa venire in mente l’assunto di Rimbaud che
affermava che il poeta è un veggente quando la poetessa dice con urgenza che i poeti
hanno accesso ad altri stati di coscienza.
Pierangela Rossi realizza una poetica descrittiva nella quale pare esserci il
riflesso dell’io – poetante nel suo ripiegarsi su sè stesso.
Un senso di vaga magia sembra essere il filo rosso che lega le varie composizioni
sottese ad una dizione precisa per la quale ogni singola unità minima si ritrova ad essere
precisamente incastonata sulla pagina e le poesie hanno spesso una valenza
programmatica e assertiva.
In un passaggio molto intenso sono dette le parole di un tu nel loro fiorire di
bellezza.
Un’aurea d’incontrovertibile fascino pervade i componimenti luminosi, veloci e
leggeri e al lettore pare di affondare nelle pagine colpito da grandi emozioni per la
densità metaforica, semantica e sinestesica dei dettati.
Prevale l’eleganza formale nei versi raffinati e ben cesellati.
A partire dalla raccolta Le avventure di un corpo – anima la Rossi fa propria nel
suo poiein un’idea di ottimismo e la corporeità anche qui diviene il viatico per arrivare
ad una forma di poesia che proprio dalla fisicità compie lo scatto e lo scarto memoriale
a livello ontologico nel tradursi in una parola cristallina.
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Raffaele Piazza
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