SEGNALAZIONE VOLUMI = SALVATORE ANZALONE
Salvatore Anzalone – Parole mancine-(Poesie dell’eros) -Edizioni Simple – Macerata – 2019 – pagg. 71 - € 12,00
Salvatore Anzalone, nato nel 1965, vive e lavora a Bologna; ha già
pubblicato due raccolte di poesie: Passatempi e missive, 2004 e L’equilibrio
dell’anima, 2007.
Parole mancine presenta una significativa prefazione di Antonio
Spagnuolo.
Per la sua forte unitarietà tematica e formale, la raccolta può essere
letta come un poemetto, strutturato in cinquantanove frammenti senza titolo,
elemento che ne accentua la compattezza.
Il libro si può considerare un canzoniere amoroso, che, per i contenuti,
potrebbe essere letto vagamente come un remake, in chiave postmoderna, di
quello petrarchesco, dedicato a madonna Laura.
È stabile nel testo la presenza di un “tu”, quello dell’amata, al quale
l’io-poetante si rivolge con trepidazione, ma anche con l’intrinseca sicurezza
di essere riamato.
Si avverte una certa musicalità nei versi, raggunta attraverso un ritmo
cadenzato e sincopato e si riscontra una grande eleganza nel tessuto
linguistico, nel poiein
Protagonista dell’opera è il sentimento amoroso del giovane poeta per
la sua ragazza che, per la maniera nella quale viene detto, nominato, ricorda
quello della tradizione medievale dell’amor cortese e del dolce stil novo,
elemento per il quale la fanciulla diviene una vera musa.
Per altri aspetti il poeta può essere avvicinato allo scrittore de “Il
Cantico dei Cantici” biblico per l’erotismo da lui messo in scena,
nell’associare la figura dell’amata ad immagini naturalistiche, a visioni di
elementi paesaggistici, tramite le quali è raffigurato il tema della metafora
vegetale.
I componimenti, che sono frequentemente suddivisi in strofe, spesso
terminano con un solo verso staccato, molto equilibrato, con il quale
raggiungono il loro climax, in modo icastico e composto, con una vera e
propria accensione.
La poetica di Anzalone è caratterizzata da nitore, chiarezza e
luminosità; il poeta padroneggia con abilità la sua materia, permeata da un
raffinato erotismo.
Tale elemento per come viene detto, sembra avvicinarsi più ad una
sorta di rievocazione in senso classico, che ad un’espressione pronunciata in
chiave neoromantica, per l’armonia e la compostezza della versificazione
che non ha traccia né di spleen né di streben.
Ogni poesia, per usare un’immagine musicale, può essere letta come
una variazione su un tema unico, quello del sentimento amoroso; intensa la
densità metaforica e sinestesica.
Si assiste all’interanimarsi del poeta con la sua ragazza, sia a livello di
pensieri e sensazioni, che in modo fisico e anche la trasgressione e la
complicità fanno parte della dimensione amorosa: il nostro sa dirle in modo
netto e senza autocompiacimenti, senza tracce di “mal d’aurora”.
Come scrive il prefatore, “il discorso poetico finisce con l’ebbrezza
degli infingimenti e senza ambiguità; la parola accetta sostanza e
affermazioni ad indicare un preciso punto di arrivo, un’assoluta conquista
del “possesso” tra mente e sangue, fra corpo e anima; l’’entità femminile
fisicamente si trova nel canale inquietante della valenza pittorica, è presente
in ogni composizione ed è percepita nel messaggio come vivo miraggio”.
La raccolta, che per il titolo pare riecheggiare un’idea di scaltrezza,
necessaria nei rapporti a due. può essere considerata anche un libro sotteso al
tentativo di perfezionamento della capacità d’amare della quale si parla in
l’Ars amandi di Ovidio e in L’arte di amare di Erich Fromm.
I due libri suddetti sono molto distanti tra loro nel tempo e mettono in
luce, entrambi, quel fattore x che è costituito dall’intelligenza che ognuno
dei partners deve mettere nei rapporti amorosi, per fare in modo che essi
siano felici e appaganti.
L’autore tratteggia la sua idea di erotismo come compresenza, nel suo
realizzarsi, dei cinque sensi e della mente, sensualità vissuta come un
movimento collettivo a due, per usare un termine del sociologo Alberoni.
La donna viene descritta nella bellezza della sua corporeità, detta nelle
sue parti, in modo molto preciso, punto di partenza per arrivare alla sua
interiorità.
*
Raffaele Piazza
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