POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO
“Movenze”
La tregua delle vene nel segreto trafora ogni impronta
ed è rimasto ad inseguirmi solo un sogno
della tua forma coperta di elitropio:
un dondolio in frantumi
per fiaccare la schiena oltre i cancelli.
Il rombo dissonante del vento nella notte
trapassa le scritture fuori mito,
dove segnammo il difetto della fede,
l’incendio dell’insonnia,
l’abbaglio di un paradosso per il perpetuo gorgoglio
di una fonte.
Intima crisalide possiedi le movenze
negli occhi sostituendo ansiolitici.
Nei giorni che nascondono vecchiezza
declino il calendario per sottrarre pensieri.
Il turbinio di novembre ebbe un attimo breve
nella tua mascella , sfregiando la pelle,
mentre io sfogliavo l’ultima pagina bianca
che impediva alle ciglia l’accento di possibili carezze.
Il marmo ti rapisce rimpiangendo le ultime scelte
tra gli squarci di un lembo intorpidito
e gli incanti imprigionati alle mie sere.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
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