Eleonora Bellini – Legno Estivo--- Youcaprint – Lecce – 2019 – pag.53
Eleonora Bellini è stata insegnante per pochi anni e attualmente è bibliotecaria. Vive nel Piemonte orientale, poco lontano dal Lago Maggiore sulle cui sponde è nata. Si è occupata di traduzioni e collabora con riviste e siti letterari. I suoi principali libri di poesia sono: Metadizionario, 1980, Note a margine, 1980, Tracce, 1993, Agenda feriale, 1997, I nemici svegli, 2004, Il rumore dei treni, 2007, Le ceneri del poeta, 2011, Stanze d’inverno. Non solo amiche, 2012, Radici, 2014, Prove d’autunno, 2018.
Come scrive l’autrice di Legno Estivo, la raccolta di poesie che prendiamo in considerazione in questa sede, Legno Estivo viene dal solstizio lungo e si prolunga fino all’inverno nel solstizio breve.
Molto bella l’immagine stessa del legno estivo, che evoca qualcosa di epifanico che pare riferirsi ad una rigenerazione della natura con il calore della luce quando si accresce il tronco degli alberi.
Si respira nei versi una vena neolirica ed elegiaca tout-court così lontana dalle poetiche degli autori contemporanei prevalenti che prediligono le forme complesse e sperimentali venate da intellettualismi e neo orfismi.
Protagonista del testo è la natura stessa e la raccolta per la sua unitarietà stilistica, formale e contenutistica può essere considerata un poemetto.
La Bellini qui diviene poetessa della metafora vegetale e lo stesso legno estivo si può considerare correlativo oggettivo di una sostanza arborea che quasi magicamente si rigenera nel suo idillio.
Il dono di questi versi viene in aiuto all’uomo del terzo millennio che in una realtà liquida e asettica ha perso il senso della fusione armonica con la natura stessa decantato dai poeti classici e neo classici e smarrito parzialmente nel romanticismo e che nel postmoderno occidentale è divenuto una chimera.
Emblematici, rispetto a quanto suddetto, i versi della poetessa della prima composizione che, non a caso, sono centrati sulla pagina.
Ecco i versi: ora/ questo/ legno estivo/ nell’estate 2019/ affidato a facebook, / chiede carta e stampa/ contro l’incendio/ dell’effimero.
Qui Eleonora sintetizza benissimo l’esistenza della poesia contemporanea nel suo essere in modo politically correct presente sulla rete con facebook e numerosissimi siti e blog e nel suo sopravvivere parallelamente nel supporto cartaceo del libro che è superstite che si difende egregiamente contro le previsioni contrarie degli specialisti all’inizio del fenomeno internet.
Sono i versi iniziali e hanno un carattere programmatico nel loro essere detti con urgenza come preludio all’entrata nella lettura delle altre poesie dove il lettore ha la sensazione di affondare per la loro icasticità pervaso dall’incontrovertibile linearità dell’incanto che plasma la densa materia trattata.
Gli stessi componimenti sono preceduti da un frammento di prosa poetica intitolato “Estate” seguito dalla definizione scientifica di legno estivo tratta dal dizionario Treccani secondo un criterio di precisione tassonomica che riporta alla memoria La metamorfosi delle piante scritto scientifico di Goethe.
È tutto un emozionarsi tra luci, colori, profumi la lettura di questa raccolta di versi veramente originale e affascinante.
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Raffaele Piazza
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