Maurizio Cucchi – Come una nave- L’Arca felice - 2019
Il testo che prendiamo in considerazione in questa sede è una plaquette di M. C., uno dei più importanti poeti italiani contemporanei; al testo è associato un disegno di Prisco De Vivo, giovane pittore e scultore tra i più promettenti della sua generazione. De Vivo, come artista, segue un percorso del tutto personale e autonomo, essendo uno dei pochissimi neoespressionisti ed è molto influenzato da Munch e dal suo celebre Urlo; Prisco De Vivo è anche un ottimo poeta; il libro non è scandito ed è composto da sette componimenti tutti provvisti di titolo. Cucchi, nato nel 1945 a Milano, con questo testo conferma la sua cifra espressiva che già conoscevamo, attraverso le precedenti raccolte e che è inconfondibile. Tratto unico di questo poeta è la grandissima eleganza formale, il fluire nitido e cristallino dei versi sempre precisi veloci, leggeri e scattanti, qualsiasi siano le tematiche trattate, da quella amorosa a quella naturalistica; altro tema che caratterizza questo poeta è quello della figura paterna. Il padre di Cucchi è morto suicida, quando il poeta aveva 12 anni. Cucchi non vuole parlare del padre tout-court ma, di uno pseudo padre al quale dà il nome di Glenn, in due raccolte, padre che viene rievocato con affetto e nostalgia. La perdita prematura e tragica del padre è un evento traumatico per i poeti, che non può non lasciare tracce nelle loro poetiche, oltre che nelle loro anime o personalità: basti pensare a Giovanni Pascoli che perse il padre, che fu assassinato, quando il poeta era ragazzo. Dire che Cucchi e Pascoli non sarebbero diventati poeti a causa dei loro traumi simili è riduttivo: tuttavia il dottor. Freud che ha scritto di psicoanalisi del’arte, troverebbe in questo una certa approssimazione alla verità, se prendiamo in considerazione quanto la teoria freudiana dia importanza, nello sviluppo mentale del figlio, al processo d’identificazione con la figura paterna, che è inconscio, come è inconscia la poesia che, secondo Borges, viene da quello che nella tradizione greco romana viene chiamata musa, in quella giudaico-cristiana Spirito Santo e, appunto per Freud, da un inconscio controllato. Come una nave è il titolo di questa plaquette e Come una nave, la vita del poeta va avanti in un mare quotidiano infido, eppure con approdi felici, un mare che è anche un luogo su cui riflettere come per quanto riguarda la poesia materia nella quale troviamo l’interrogarsi del poeta sulla natura dell’essere e dell’esserci, nel domandarsi se tutto sia materia anche il sogno, il pensiero e il sentimento e ovviamente la poesia stessa. In questa poesia ci si interroga anche sul fatto se lo spirito, qualsiasi cosa sia, sia materia.
Raffaele Piazza
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