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Gianfranco Jacobellis: “Il fantasista del mare” – biblioteca dei leoni – 2020 – pagg. 216 - € 12,00
La nuova densa raccolta che Gianfranco Jacobellis ci offre in lettura è un caleidoscopico ventaglio di immagini e pensieri, che si apre a infinite sospensioni ed a luccicanti derive della mente, per una vertiginosa rincorsa che dalla “eternità del dubbio” alla “fiaba dell’utopia” insiste nel ritmo armonioso del verso.
L’adagio che sembra sostenere quasi tutti i componimenti è quel ricamo filosofico che sottende, per un registro che corre dal silenzio a “parole senza tempo”, intrecciando le frasi come in un dettato che rasenta l’aforisma. Ma la “poesia”, quella che trema ad ogni passaggio musicale, si imprime con veemenza e ripete il sussurro del canto nel ritmo sicuro della fantasia.
“C’è un tempo nella vita/ che invita a riassumersi/ la filosofia entra nel sogno/ più della fantasia/ e dell’invenzione onirica/ non trasforma la realtà/ tende a spiegarla.”
Il gioco del destino, il labirinto mentale, la ripetizione imprevedibile, il sipario improvviso, la logica delle nuvole, la sincronia delle parole, il vuoto delle assenze, le trappole della notte, infinita ed irresolubile versione delle vicissitudini che ci accompagnano nel nostro andare verso l’infinito, verso l’ignoto, in quella scaletta che si trasforma in pensiero dominante, in cui l’osservatore è parte integrante, attraverso il dialogo ed il lavoro di scavo che cerca di emergere dal pulsare, che ustiona, incenerisce e relaziona.
I sentimenti incalzano e le parole hanno la sincronia del limite, la pazienza del battito cardiaco, la trasformazione della maschera che indossiamo, il gesto partecipe della quotidianità.
Una semplice realtà vissuta in prima persona nel connubio tra il mito e lo scardinamento di una turbinosa opalescenza.
ANTONIO SPAGNUOLO
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