domenica 22 novembre 2020

POESIA = ENZA BERARDONE


***LAMENTO DI UNA MADRE***
Spettava a me
chiudere la partita
e andare via,
invece sono qui
a trascinare gli anni,
a misurare il buio,
a cibare il dolore.
Spettava a me
rompere gli argini
per giungere al mare.
Spettava a me
tenerti per mano,
darti ancora vita.
***
***CREPUSCOLO***
Tra gli abeti
e flebili suoni
del crepuscolo,
l’ aria ha smesso
di vaneggiare.
Ha già spezzato
il tempo ogni sogno.
Aspetto la segreta sorte
e il canto nuovo delle cicale.
***
***ALTROVE***
Sono altrove soltanto
con me stessa, affamata
di futuro e bellezza,
riempio crepe del mio tempo,
aggiusto guasti di un
maldestro presente,
apro finestre,
accumulo ombre e paure,
sbrano emozioni.
Oggi ho molte battaglie
da vincere, rimpianti
da abbandonare.
Lasciatemi piangere
per tutto ciò che
non sono riuscita
a trattenere, a proteggere.
Datemi mille anni
ancora di respiri,
il vento che sa di
polline e miele,
la voce flebile dei venditori
di sogni, gli odori
dell’ inverno della
mia terra.
La vita inciampa
nei recinti delle
nostre misere esistenze,
scava la mia anima,
fiacca la mia carne,
abbandona tutti e va
ad insidiare nuove primavere.
sono altrove soltanto
con me stessa,
a cercare il meglio
degli uomini,
il meglio di me.
***
ENZA BERARDONE
***
---Enza Berardone, Lucana, insegna lettere in un istituto tecnico. Laureata alla Federico II di Napoli, con una tesi in letteratura contemporanea su Raffaele Carrieri. La sua prima silloge, curata e voluta fortemente dal Prof Francesco D' Episcopo, sarà pubblicata fra un mese.

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