sabato 15 ottobre 2022

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


**“Veleno”
Irriconoscibili i cocci del vetro
che inghiotte suoni arrugginiti
dentro la polvere che in un angolo
ha lo stesso gusto di uno strappo.
Ad una ad una le frasi hanno amarezza
che scuote e accetta ancora le parole
in quel che di più crudo della confessione
è opaco stupore dell’arcano.
Tu dormi dimentica delle cicatrici
che questo dio esplode senza tregua
e risuona nel rantolo che alita
indulgente presenza.
Hai scelto la maniera più lenta
per inserire il rovescio che avvelena!
*
“Onde”
La favola finisce con le ore più care.
Anche l’occhio non mente al ricordo,
rimbalza a notte e sospende
tutte modulazioni che lampeggiano.
Divincolo gli errori rovinosi
nel morso di una fuga
sconfitto negli incerti colori di uno specchio.
Ti voglio bene ancora e affondo come in mare
nell’onda di un credibile dubbio
che per un attimo riaffiora,
agita il rischio del fuoco nel midollo.
Tagliente e lacerato il cavo del tuo morso
aspetta un apice di luce per la fuga.
*
”Visione”
Inutile giostra il susseguirsi
dei giorni ora che il tempo srotola
le ore nel ritmo incalzante del minuto,
che insegue ingenuamente le intensità
cangianti.
Il dono inatteso nella stanza che imbruna,
fuori dal rituale, esita a un balzo,
ancora nel tormento crede agli estremi.
Urlando l’incubo della vendetta
non sono che placenta segreta
nei frammenti di una visione.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

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