sabato 24 settembre 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = PRISCO DE VIVO


Prisco De Vivo – "Una bocca di rosamiele"-Poesia (2004-2012)-Edizioni Ensemble – Roma – 2022 – pag. 65 - € 14,00
Una bocca di rosamiele è un’opera che emoziona il lettore per la sua intrinseca forza espressiva della poesia di Prisco De Vivo potenziata, come in altri casi dalla sinergia, l’interazione, l’intersecazione di poesie sempre icastiche e leggere e tavole pittoriche. Quindi qui la partita si articola su due piani, quello della parola sempre luminosa e veloce, dosata e controllata e del segno che è quello della pittura di Prisco. A proposito del suddetto poiein pittorico di De Vivo bisogna evidenziare che recentemente la maniera di Prisco si è indirizzata e ha raggiunto approdi all’insegna della dolcezza soprattutto quando l’artista dipinge figure muliebri di ragazze, figure che s’intonano con i versi così che quasi per miracolo, vista la bellezza dei due piani si crea un ipertesto che emoziona il lettore nell’immergersi in esso. Canzoniere amoroso all’insegna della dolcezza a partire dal titolo del volumetto nel quale l’autore pare ispirarsi al Cantico dei cantici biblico quando una bocca, presumibilmente quella dell’amata diviene di rosamiele per baci estasianti che l’io poetante desidera e tutto è un rivolgersi alla sua donna con una devozione e un palpitante sentimento che ha qualcosa di stilnovistico.
Se l’amore fa soffrire può elargire all’amante gioie indicibili e divenire se ricambiato il primo gradino nella salita per la conquista della felicità.
Il libro presenta una prefazione di Vincenzo Frungillo acuta centrata e ricca di acribia.
Per la sua unitarietà contenutistica, stilistica, formale e semantica l’opera si può considerare un poemetto compatto nella sua struttura e nella sua tessitura e il poeta raggiungendo la linearità dell’incanto diviene capace di produrre meraviglia nei fortunati lettori. Poetica neoromantica quella in questione perché è detto con urgenza il tema della morte come climax dell’esperienza amorosa e quindi qui si realizza l’eterno dualismo amore-morte.
Le poesie sono tutte messaggi in bottiglia per raggiungere l’amata e il cronotopo indefinito contiene l’inserimento del poeta e dell’amata in un contesto di sogni ad occhi aperti quando anche l’innocenza delle bambine diviene motivo di gioia con ipersensibilità e il controllo delle emozioni è sublime.
Serpeggia il mistero nelle atmosfere fiabesche di De Vivo messe in scena magisttalmente.
E si può anche piangere ma anche di gioia nel mescolare le proprie lacrime con quelle dell’amata per fare in modo che il dolore divenga gioia. Ed è tutto un’interanimarsi dell’io poetante tra segni e parole ispirate dalla forza numinosa dell’amore.
Opera che tout-court diviene esercizio di conoscenza e che ha anche una vaga aurea di misticismo quando il bosco dell’amore diviene sacro e allora il bosco potrebbe trasformarsi in una cattedrale gotica per l’amore sacro e profano.
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Raffaele Piazza

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