SEGNALAZIONE VOLUMI = SARA DURANTINI
**NOTA PER L'INTERVENTO DI FLORIANA per Annie Ernaux (Sara Durantini)**
Che lo sguardo possa intrappolare i riflessi del pensiero e dei sentimenti che infiammano nella poesia lo possiamo accertare nel delicato e sobrio acquerello che Floriana Porta realizza per il volume “Annie Ernaux - ritratto di una vita” di Sara Durantini pubblicato da Dei Merangoli editrice.
Il tocco sfumato dei colori tratteggia la figura creando una dimensione che evapora nella sua stessa sostanza.
Così la perfezione del segno svela quella mano sicura che riesce a catturare lo scorrere del tempo nell’abisso che si apre negli occhi della poetessa, imprimendo quella foga che potrebbe levitare nel senso imminente del verso.
Annie Ernaux, ottantaduenne vincitrice del Nobel 2022, narra in un suo precedente libro la vita del padre, dalla giovinezza alla morte, ripercorrendo le tappe della sua vita lavorativa, da contadino e operaio a gestore, con la moglie, di un piccolo bar-drogheria nell'entroterra francese. Alla storia dei genitori, descritti nella fissità delle loro abitudini e dei ruoli sociali, la scrittrice affianca il racconto di come gli studi e la successiva professione di insegnante in un liceo le abbiano consentito di affermarsi socialmente, a scapito però di un progressivo allontanamento dalla sua famiglia - estranea al suo nuovo tenore di vita e ai suoi orizzonti culturali - e dalla sua classe sociale d'origine. L'assimilazione dei valori della classe borghese e il conseguente disprezzo delle sue origini operaie la porteranno a maturare un senso di colpa per il tradimento compiuto con l'acquisizione del nuovo status sociale. Questo senso di colpa sta, secondo l'autrice, alla base della sua scrittura, interpretabile come una sorta di "risarcimento" nei confronti delle persone oggetto del suo tradimento. Immergendosi con la sua poesia in un mito universale che abbandona la scena dell’effimero e diviene trama di sottile ripresa.
Floriana Porta ricama in questo intervento una preziosa composizione dal titolo “Ogni parola è un canto” proponendo versi dal calore originale e che trasmettono con purezza e discrezione un profondo senso della femminilità, in una originalità di modulazioni-immagini, e penetrando per misura e immediata schiettezza in un personale dinamismo che riesce a svelare quel mondo interiore intenso e suggestivo. Rivolge il canto direttamente alla Ernaux sussurrando: “Ogni parola è un canto/ doloroso ma necessario/ che colma ogni vuoto/ e ci apre al tuo universo./ E’ una perfetta tarsìa/ di godimenti e sofferenze/ tradotta in un linguaggio universale/ che appartiene a tutti noi.”
L’intimo riesce a illuminarsi in un perfetto recupero della sincronia di una vertigine che diviene perpetuo stimolo ad un risveglio.
ANTONIO SPAGNUOLO
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