SEGNALAZIONE VOLUMI = FRANCESCA LO BUE
**Francesca Lo Bue: "I canti del pilota", Società Editrice Dante Alighieri, Roma 2019 - pag.136 - € 9,50
“Poesia è nominare. / In essa la parola viene conservata e custodita per esprimere l’infinita bellezza che è nelle forme, nei colori che, così, divengono fruibili.”
Francesca Lo Bue è pienamente consapevole di cosa sia l’operazione letteraria della scrittura poetica. Una consapevolezza razionale e culturale che però esige da parte del poeta la disponibilità all’immersione nel mistero delle cose e nella polisemia del linguaggio, con capacità di seguire i percorsi che si presentano via via nella ricerca, riconoscendone senso e peculiarità. Sicché poi quel percorso specifico diviene espressione dell’autrice e di quella intuizione.
“Pizia ovvero della metafora poetica” si intitola il testo premesso a questa raccolta “I canti del pilota”. La Pizia di Delfi aveva il potere di presagire il futuro, ispirata da Apollo. Il responso non era immediatamente percepibile nella sua verità, andava decifrato dall’umano interlocutore. Dalla polisemia all’interpretazione, dunque. E la metafora poetica come modalità di espressione artistica, la metafora insistita che diventa allegoria. Siamo nel laboratorio del poeta, che si avventura nei necessari percorsi di fantasia e di conoscenza, siamo nel mondo della parola alata.
Invitano a viaggiare nei meandri dell’anima questi canti del pilota. A seguire l’Ulisse che è dentro ogni uomo.
Per Francesca Lo Bue, in particolare, il viaggio porta a scoprire il senso dell’esistenza umana, che viene a coincidere con l’adesione al mistero divino: “Da te traggo pensieri e ispirazioni / per arrivare all’albero vivo.” E ancora: “La luna tramonta, vespero si spegne, / e il mio occhio vede la Luce unica nell’orizzonte sempre nuovo. / E non mi stanco di Te. / Albero aperto.”
Diventa un poemetto questa raccolta di “Canti”. Un percorso attraverso il quotidiano alla ricerca della presenza unica. Un poemetto di conoscenza.
Il linguaggio resta sempre, coerentemente, su un tono elevato, elegante, ricco di immagini, sensazioni, riflessioni: una metafora costante, appunto. Di notevole valore poetico.
È un arricchimento, non solo culturale, ma aggiunge al testo forza comunicativa, la presenza della versione a fronte in lingua spagnola, che sembra, a una prima lettura, essere la prima stesura, l’incipit iniziale. E che comunque dà modo di conoscere meglio la ben fornita tavolozza dell’autrice, come anche altri libri precedenti avevano già dimostrato.
Una lettura di arricchimento, quindi, questi “Canti del pilota”, un’occasione di cui essere grati all’autrice.
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Giuseppe Baldassarre
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