giovedì 8 febbraio 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI =LUCIO ZANIBONI


***Lucio Zaniboni: “Prima dell’approdo” – Ed. Cultura oltre – 2023 – pag. 216 -€ 12,00
Il viaggio del poeta ha policromatiche tappe che lungo il cammino hanno segnato i migliori bagliori di una ricerca, che si è distinta per limpidezza ed espansione culturale, per alternanze di stupori e eleganza di scrittura. Mi coinvolge il titolo preciso di questa raccolta di Lucio Zaniboni “Prima dell’approdo”, subodorando la caldissima indicazione che egli vuole proporre. L’ultima boa – ormai abbiamo entrambi novantatré anni – è lì che ci aspetta proprio per traghettarci verso quello che sarà l’ultimo ormeggio, dove presenza e musica sosteranno definitivamente.
Simboli, archetipi, miti, memorie, illusioni, sospensioni, stornelli, hanno in Zaniboni quella compiutezza stilistica e quella consapevolezza esistenziale che incidono nelle affinità intellettuali, per quell’onnivoro segno che riesce a sottolineare l’adeguata distanza dal rinvio.
“Vale, mille volte vale/ l’attimo sospeso. / Ancora una volta le parole sole/ povere e disadorne a significare." chiarissima dichiarazione per considerare quel punto di riferimento che induce a concludere quanto vago sia lo scorrere del tempo, e quanto necessaria appaia l’indagine che soltanto la parola poetica può evidenziare.
“La vita – egli scrive – è una navigazione ora in acque tranquille, ora in procellose onde. Ormai prossimo all’approdo, il libro vuole essere una testimonianza di fede nella poesia che nella vita è stata aspirazione, meta, gioia e travaglio.”
Così le “meteore dei desideri” hanno suggellato le vertigini che la quotidianità offre a chi, illuso dal proprio scintillare del sub cosciente, cerca di appropriarsi di quel simbolo che tratteggia le generalità di chi riesce a tastare il polso capace di escludere a priori il martellare del dubbio. Trascorse molte primavere il simbolo riesce ancora a intercettare emozioni, che si avvolgono repentinamente nello spazio svuotato dell’incertezza, dove la presenza di Dio diventa a tratti illusione per quella preparazione che ogni mortale dovrebbe recitare.
Il poeta racconta con fotogrammi policromatici, separando foto da foto, marmo da marmo, ricordi da ricordi, dove le parole hanno anche l’accento della preghiera e si incidono sulla pagina con il fuoco del dettato, scavato tra le radici del passato.
“Nell’addizione aggiungo giorno a giorno/ e non tiro la retta del totale, sospeso il conto da pagare/ al creditore eterno.” Sono frasi che lasciano pensare rendendo sempre meno fievole il tremore che scuote senza pietà il mondo intero.
Ritirandosi dalla prassi logica dell’uomo qualunque il poeta si avvicina sempre di più all’Essere, ispirandosi al linguaggio della poesia per stilare la dinamica che si dipana dalla temporalità e con la luminosità propria della parola raccoglie la rivelazione del possibile. Un vero gioco delle meningi che si liberano del raziocinante per evaporare culturalmente tra le sospensioni del sub conscio.
A volte i versi di Lucio Zaniboni stordiscono perché riescono ad esplorare l’essenzialità del mistero con una personale sensibilità, matura e sapiente.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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