lunedì 19 maggio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = LUCIO PACIFICO


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Lucio Pacifico: “Per l’artista è un dovere sperimentare” LFA Publisher 2024 – pag. 89 -
“Le cacate dei cani sui marciapiedi/ è l’arte contemporanea che meritiamo/ gratis di fruire/ slalomeggianti stallazioni metropolitane/ tossico inclinato sun lato/ scalinata malfamata/ fobia di pestare rifiuti/ urbani e siringa infettata/ Maritiamo pance scambiate/ divorziamo amate sciupate/ la pasta sciapa bolliamo/ spiriti masturbiamo/ autodafé quotidiano/ flagello mio ti amo….” - Potrebbe sembrare un non senso, dopo questa dichiarazione intorno all’arte contemporanea e nel caso intorno alla poesia che viene proposta in questi anni, immergersi, come tenta di fare Lucio Pacifico, ancora una volta nella vertigine di una sperimentazione che a tratti arranca e a momenti stupisce.
Come artista, dichiara, è sempre opportuno tentare di smembrare tutto ciò che è classico e determinato nei canoni per accostarsi ad un probabile nuovo equilibrio del “dire” per essere “ascoltati”.
Il poeta allora diviene giocoso, spezza la frase, interrompe ogni catena, sballottola le sillabe, introduce neologismi, provoca interrogativi imbarazzanti, bisbiglia segreti, scardina le immagini del sub conscio, si aggrappa a sgambetti di sfida contro chi riesce ad inseguirlo.
La mistura è composta! In queste pagine, alternate da riproduzioni colorate di gradevole effetto, troviamo accordi ritmici che trascinano verso l’ondeggiare dei pensieri, verso la curiosità che sussurra “vediamo come va a finire”, tra un verso lungo ed un verso breve, tra creazioni astratte e inventive che la fantasia ricama tra i simboli.
“PECCATO CHE NON CI SIA/ NESSUNA RIVOLUZIONE/ DEL PENSIERO in atto/ La camorra non si sconfigge/ con gli eroi/ la camorra non si sconfigge/ con la politica/ la camorra non si sconfigge/ con l’arte/ la camorra non si sconfigge/ E BASTA/ Endemica ignoranza e povertà/ humus di violenza e corruzione/ la morte tua è la vita mia UOMO…”
Qualche tocco morale avanza non più timoroso ed indeciso, cercando di penetrare nell’intimo di chi riesce a ricomporre ogni frammento.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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