POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO
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“Acheronte”
Io vengo dalle rive di Acheronte,
dove la lontananza mi coinvolge
tra mille labbra congeste,
dove il racconto abbrevia ogni attesa
tra fiamme e soprassalti fuori arco.
Stupide mani giocano a tormenti
d’una furia insincera
perchè raccogli grappoli e profumi
che non hanno memorie dei languori
per ossa ed ombre,
nascoste tra le polveri impreviste.
Nella preghiera cattiva anche il mio corpo
è una tela di ragno giocata nei silenzi
per desideri vermigli, smanie, arpeggi,
per quei giorni delle mietiture
quando anche il gioco arderà nella mia carne.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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