mercoledì 21 marzo 2012

Poesie = Leone D'ambrosio

Roccia d’ossa non sei più                                        A mio padre

Non sono mai state eterne le feste,
almeno che tu non l’avessi chiesto.
Ma io so della tua finestra chiusa,
dei lampioni spenti sulla via di casa
e di un balcone accorciato da un muro.
L’orto non è più richiamo di pianura
quando lo scirocco muta direzione.
È un anno da quando partisti,
roccia d’ossa non sei più
e sull’acqua il tuo volto scompare
per prendere il largo nelle mie pupille.

Per questa ragione

Non ora, ti spiegherei
il possibile che ingombra,
ciò che mi è più caro
alla finestra sopravvive.
La verità è comunque
in terra più che in cielo,
è un fuscello d’eternità
per non morire altrove.
Per questa ragione
rimando ogni festa breve
ché non sia scarto
di foglia per il ramo.

Pietra di mica

Non da questo luogo puoi vedermi,
da quello spuntone di roccia forse.
Tu ne hai costruite di case solide,
tutta una vita a scalcinare muri
e adesso che la pietra di mica
è sarmento ai tuoi piedi
provo a portarti quel poco
di luce terrena rimasta
quando passo a trovarti.
Tu che sei molecola d’anima
innestata a cielo e terra.
 *
Leone D’Ambrosio


Leone D’Ambrosio è nato a Marsiglia nel 1957, giornalista e critico letterario, vive a Latina. Laureato in Lettere all’Università La Sapienza di Roma con Mario Petrucciani, ha insegnato per molti anni nei licei.  Ha pubblicato diverse raccolte di poesie: La meta rubata, Bastogi, 1999 e Sulla via di Damasco, Genesi, 2002, con prefazione di Stanislao Nievo; Amore segreto, Menna, 2004, con prefazione di Pasquale Maffeo; in francese Je dormirai dans ton âme, Chaumeil, 2006, con una nota di Jean Chélini; Il canto di Erato, Azimut, 2007, con prefazione di Maria Luisa Spaziani e note di Alberto Bevilacqua e Renato Filippelli; La parola scura, Azimut, 2008, con prefazione di Elio Pecora e note di Gabriella Sobrino, Rino Caputo e Guillaume Chpaltine; Non è ancora l’addio, Azimut, 2010, con prefazione di Rosetta Loy e postfazione di Paolo Ruffilli - la versione francese di André Ughetto Ce n’est pas encore l’adieu, Encres Vives, 2011, ha ricevuto giudizi positivi di Yves Bonnefoy, Philippe Jaccottet, Jean-Claude Villain e Jean-Charles Vegliante, mentre per l’edizione  spagnola di Luigi Muccitelli No es aùn el adiòs  hanno scritto Pedro Casals, Carlos Vitale, Gustavo Vega; Nel nome tuo -  dieci poesie per il padre, la stanza del poeta, 2011,  con note di Elio Pecora, Marcia Theophilo e Giuseppe Napolitano.
Sue poesie sono state tradotte anche in tedesco, portoghese, polacco, in inglese. E’ anche autore di racconti ed è inserito in diverse antologie della letteratura italiana e in riviste specializzate. Si sono occupati di lui i maggiori critici, poeti e scrittori italiani e stranieri sulle pagine culturali di quotidiani nazionali. 

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