lunedì 14 luglio 2014

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARIA MARINO

MARIA MARINO: “Contropelo-poesie per un anno”, bandella di Paolo Ruffilli, Castelfranco Veneto, Biblioteca dei Leoni-LCE, 2013, pp. 212, € 12.
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L’occasione, la riuscita, dichiarate in clausola: il figlio ha donato alla madre un quaderno per poesie da scrivere in un anno. Ed ecco, alla fine, un contropelo ad un calendario irrimediabile, sì, nel rotolare da un giorno all’altro, ma segnato da, anzi filtrato in «emozioni, paure, incontri, delusioni, speranze e amore» (p.103).
Sincerità del sentire rispetto all’intento. E la poesia di Mariella Marino “dialoga” sia con le cose, che capitano “a tiro” quotidiano, sia con il tempo che sposta, afferra, fugge (o sfugge) quelle cose, lasciando alla fine la scia del suo essere passato: sulle cose stesse e sui sentimenti che le hanno avvolte o disvolte.
Così, più che una narrazione di ferialità personali, pur vissute profondamente in interiore, emerge una linea tra presente e futuro irrorata dal senso del trascorso, una linea posata su domande, su perché, su come si arrivi ad abbandonare (ad essere abbandonati dopo) un tanto per tentare (inconsapevolmente: costrizione il tempo rincorso e intricato su se stesso) di aprire all’oggi o al domani, restando con il testimone nelle mani.
Procede, Mariella Marino, in versi che sembrano germinare da una spontaneità in cui asseverazione e contrappunto si coniugano dentro una chiarezza sperimentata nel vivere stesso: «La nostra sapienza ferita / vedrà sotto il profumo della rosa / il frutto morto, / o il seme incartocciato. / Non tutta l’acqua / saprà strappare via la sete.» (Sete, p. 40)
Le direi native le poesie di Mariella Marino perché sembrano avere una sorta di portamento che viene dal cuore, rivolto ad un “tu”. Ma, spesso, il “tu”, apparso come interlocutore, rimanda a una propria interrogazione, a un dubbio, alla ricerca di un significato dell’ancoraggio relazionale con le persone e con il tempo, con luoghi familiari o nuovi nella scoperta, con un soggetto identificabile – un’amica, i figli, i famigliari –, o astratto come la rapina attuata dall’età («Galleggiano i miei pensieri / come moscerini / caduti per sbaglio / nell’acqua del bicchiere.» (Mia sera, p. 48)), o come le negazioni della storia calate, nei versi, in eco.
L’interrogazione ha un ritmo lirico-meditativo, pacato per la maggior parte, ancorato alla musicalità, caratteristica diffusa in “Contropelo – poesie per un anno”. Solo a tratti il verso si connota per una lieve ironia e per lievissima, trasparente come velo, irrisione per ciò che, creduto vero, si muta nel suo contrario. Il contropelo, appunto, di situazioni talmente improbabili da risultare infine nella loro nuda realtà. (Controvento, p. 92)
* Maria Lenti

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