domenica 16 agosto 2015

SEGNALAZIONE VOLUMI = CHIARA OLIVERO

CHIARA OLIVERO, “Geometrie della notte”, Pasturana (Al), puntoacapo Editrice, 2014, pp. 53, euro 8,50

Chiara Olivero nasce a Casale Monferrato nel 1980; “Geometrie della notte” è la sua raccolta di esordio.
Il testo non è scandito in sezioni e, come scrive Roberto Agostini nell’introduzione, rimanda alla tradizione lirica; si nota l’influenza di vari modelli, dall’idillio dei Greci e di Leopardi ai testi dei crepuscolari.
Quella dell’autrice è una poetica del nitore, caratterizzata da una vena neolirica pervasa da rarefatta dolcezza.
La forma è levigata e controllata nel suo svolgersi attraverso il ritmo cadenzato, elegante nella sua vaga musicalità e l’io-poetante è molto autocentrato.
Nei componimenti la poeta si rivolge spesso ad un tu, del quale quasi ogni riferimento resta taciuto, e si può presumere che si tratti della figura dell’amato.
Il dettato che connota la raccolta è permeato da chiarezza, limpidezza e luminosità, qualità che emergono in un tessuto linguistico che presenta spesso un tono colloquiale.
Le chiuse dei componimenti sono spesso di tono alto e caratterizzate da accensioni subitanee.
Seguendo il filo rosso della lettura di “Geometrie della notte”, sembra di inoltrarsi in un sentiero terso, di respirare un’atmosfera cristallina, anche quando la Olivero, e questo avviene spesso, tocca temi dolorosi come il male di vivere e la difficoltà di affrontare la quotidianità.
È implicito che proprio la pratica del poiein, secondo la Olivero, sia il miglior antidoto per affrontare la vita, che non è poesia, ma che nella vera poesia può trovare il varco, per citare Montale, per emergere dalle difficoltà; difficoltà connaturate all’essere sotto specie umana, per dirla con Luzi.
Il tema del titolo trova la sua realizzazione in “Geometrie”, uno dei testi più alti della raccolta, nel quale Chiara afferma di essere stata una linea retta, che voleva essere un cerchio e che ora è solo un punto sperso nell’universo, invisibile agli occhi e che nessuno vedrà.
Le stesse “geometrie” trovano il loro senso notturno nella tematica espressa nel componimento “Anestesia”, che apre il libro, nel quale l’autrice descrive il rinvenimento della pace del corpo e dell’anima proprio tramite un evento carico di angustia.
Qui l’anestesia stessa è detta come un balsamo dolce che scioglie i nodi intricati del cuore, quasi come una droga o uno psicofarmaco.
Oltre ai toni dolorosi e ombrosi sono presenti nel testo spesso situazioni gioiose e quasi idilliache, che fanno trasparire luce e forza
Statisticamente sono proprio le poesie ottimiste a prevalere, venate da un grande amore per la vita e da riflessioni profonde sull’esistere, sentimenti che fanno da vettori per versi modellati secondo il tema della speranza.
Elemento costante, nel tessuto linguistico dell’autrice sono la precisione e la leggerezza di versi molto ‘scattanti’.
L’aggettivazione è frequente e porta al delinearsi di molte sfumature semantiche; tutti i componimenti sono icastici e bene cesellati con raffinatezza sulla pagina.
La chiave interpretativa del testo consiste in un approccio consapevole alla vita e alla bellezza messe su un piano di reciproca osmosi (ci sono profondi richiami che vanno dall’una all’altra).
Questa fede nella forza salvifica della parola poetica è messa bene in luce in “Il poeta”, composizione nella quale con parole semplici ma non semplicistiche, Chiara afferma, rimbaudianamente, che il vero poeta è un veggente.

Raffaele Piazza


1 Commenti:

Alle 22 agosto 2015 alle ore 05:50 , Blogger norise ha detto...

Posso intuire la liricità alta e la raffinatezza nei versi dell'autrice Olivero, nel leggere la magnifica recensione a firma dell'amico Piazza.
Egli si mostra molto esaustivo nel mettere in luce i toni alti di queste "geometrie", evidenziandone la leggerezza e la bellezza.
Un plauso all'autrice e a Raffaele Piazza.

 

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