sabato 24 febbraio 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = PIETRO ROVERSI

Pietro Roversi – Una crisi creativa -- puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2017 – pag. 101 - € 11,00

Pietro Roversi, nato a Novara nel 1968, è cresciuto tra Carpi e Verona; ha quindi studiato Chimica a Milano e, dopo aver conseguito il Dottorato, si è trasferito in Inghilterra, dove studia il sistema immunitario e i batteri al Dipartimento di Patologia dell’Università di Oxford, dove è anche impegnato come tutore agli studenti di Biochimica del Lincoln College.
“Una crisi creativa” è la sua opera di esordio.
Il titolo della raccolta del Nostro, che prendiamo in considerazione in questa sede, ha una forte carica provocatoria nella sua ambiguità e paradossalità.
Intitolare un libro di poesia “Una crisi creativa”, intatti, fa venire in mente l’ironica intenzione di Roversi di farci credere di essersi invischiato nel gap dell’afasia quando, invece, è ancora in grado di scrivere versi come dimostra il volume stesso.
Non senza autocompiacimenti, quindi, Pietro ci consegna un’opera la cui poetica, la cui cifra stessa, è quella del sarcasmo perché le crisi creative stesse sottendono il silenzio anche della parola scritta, mentre qui il poeta realizza un’opera che è risultato proprio della sua creatività
E la creatività stessa diviene qui tout-court pensiero divergente per i contenuti e la forma che sottendono il testo.
Non a caso, infatti, tutti i componimenti, che sono quasi sempre molto estesi, sono centrati sulla pagina, cosa che avviene raramente nel nostro panorama letterario e questa forma si può considerare un tentativo riuscito di sperimentazione personalissima dell’autore.
Del tutto antiliriche le poesie di questa raccolta che sono caratterizzate da una forte carica iconoclastica e dissacratoria, da un tono, un andamento variabile che va dal narrativo all’anarchico, fino a sfiorare in alcuni passaggi l’alogico.
Il poeta gioca con le parole che si fanno icastiche nel loro essere dette con urgenza, a volte con un grido tra accensioni e spegnimenti.
Una vena visionaria connota le poesie contenute in questo volume e notevole è la capacità affabulatoria del poeta che raggiunge toni kafkiani.
Anche una parvenza intellettualistica è presente nei versi del poeta e non a caso l’autore svolge una professione impegnativa dal punto di vista speculativo.
Programmatico il primo componimento nel quale il poeta si rivolge ad una Musa della quale ogni riferimento resta taciuto.
Nella suddetta poesia il poeta riflette sul suo poiein stesso e afferma che un giorno all’improvviso, subitaneo, il verso gli è uscito in cagnesco, osceno e senza preavviso.
Il poeta, nel suo produrre una materia densissima a livello semantico, metaforico e sinestesico produce una scrittura profonda nella quale il lettore affonda nella lettura che potrebbe avere anche risvolti divertenti.
Anche una natura rarefatta si fa tematica dell’autore come nella poesia dal titolo in tedesco che, tradotto, diviene “Giardino degli uccelli”, Qui il poeta paragona gli uccelli che volano a degli ioni.
Non privi di magia i componimenti di questa raccolta, che, a volte, contengono rime baciate che creano effetti ridondanti nell’aumentare del mistero.
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Raffaele Piazza



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